Strage di via D’Amelio: omaggio a Emanuela Loi, vittima della mafia e simbolo di coraggio
Cerimonia di commemorazione per l’agente di polizia morta nella strage in cui perse la vita Paolo Borsellino
Cagliari L’anniversario della scomparsa di Manuela Loi, la poliziotta di Sestu medaglia d’oro al valore civile morta 33 anni fa nella strage di mafia di via D’Amelio, in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, è stato celebrato questa mattina 19 luglio con una cerimonia di commemorazione organizzata come ogni anno dall’amministrazione comunale. Nella cappella del cimitero di Sestu, il cappellano provinciale della polizia di Stato don Eugenio Cocco ha celebrato la messa commemorativa alla presenza dei familiari, del sindaco Maria Paola Secci, di altri amministratori comunali e del questore di Cagliari, Rosanna Lavezzaro. Al termine della funzione religiosa, sulla tomba di Emanuela è stata deposta una corona d’alloro a nome del capo della polizia di Stato.
La polizia di Stato ha ricordato il tragico evento a Roma alla presenza del ministro dell'interno Matteo Piantedosi e del capo della Polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Vittorio Pisani.
La commemorazione, che ha visto la partecipazione dei familiari delle vittime, di autorità civili e militari, ha avuto inizio con la deposizione, da parte del ministro dell'interno, di una corona d'alloro presso la lapide in ricordo dei caduti posta all'interno dell'Ufficio scorte. Poi, al termine della Santa Messa di suffragio, celebrata nella cappella della Caserma "Pietro Lungaro” dal cappellano della Polizia di Stato, don Massimiliano Purpura, è stato proiettato, nella Sala Corona, il docufilm “I ragazzi delle Scorte: Fabio” dedicato al poliziotto Fabio Li Muli, il più giovane tra gli agenti di scorta che persero la vita il 19 luglio 1992. L'episodio, che ripercorre la sua vita attraverso le voci delle sorelle Tiziana e Sabrina e della fidanzata Victoria Elena de Lisi, fornisce il ritratto di un ragazzo che credeva fortemente nella legalità e che non voleva essere un eroe ma solo un uomo giusto.
Per l'occasione Emanuela Loi, omonima nipote della poliziotta caduta, agente della polizia di Stato in servizio alla questura di Cagliari, ha voluto ricordare la zia, pur non avendola mai conosciuta, con una lettera aperta nella quale esprime nei suoi confronti un sentimento d'orgoglio per l'esempio di coraggio e dedizione e riconosce come il suo estremo sacrificio le abbia insegnato il significato del senso del dovere e l'importanza di lottare per ciò che è giusto. (l.on.)