Scontri e fermi nei cortei ad alta tensione, Cagliari blindata da elicotteri e forze dell’ordine per i raduni di Blocco studentesco e antifascisti – VIDEO
Lanci di bottiglie, lacrimogeni e idranti antisommossa in azione: massiccio dispiegamento di uomini e mezzi per le due manifestazioni che si sono svolte nel capoluogo
Cagliari Momenti di tensione, oggi sabato 1 novembre, nel centro di Cagliari durante la manifestazione antifascista organizzata in risposta al corteo di Blocco Studentesco e Casa Pound. La polizia ha utilizzato gli idranti per contenere i manifestanti che hanno tentato più volte di superare i cordoni di sicurezza e raggiungere il gruppo della destra radicale.
Il presidio antifascista, nato attraverso un rapido passaparola sui social, si è radunato in piazza Garibaldi per poi muoversi verso via Sonnino, dove le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno sbarrato l’accesso. Durante i momenti più concitati sono state lanciate bottiglie e fumogeni, ma non si sono registrate cariche né feriti.
Un secondo tentativo di aggirare il blocco è avvenuto in via Lanusei, ma anche in questo caso la polizia ha respinto i manifestanti con l'uso degli idranti, impedendo l'avvicinamento alla zona del corteo avversario. L’intera area è stata sorvolata da elicotteri per monitorare la situazione. Nel frattempo, il corteo di Blocco Studentesco si è concluso senza incidenti, anche se la questura ha mantenuto alta l'attenzione su eventuali nuovi spostamenti dei gruppi antifascisti, mentre la città è rimasta presidiata dalle forze dell'ordine sino a tarda sera per prevenire ulteriori disordini.
Il corteo di Casa Pound Il raduno dei militanti di estrema destra da via Cervi, nel rione San Benedetto, ha raggiunto piazza Ramelli, intitolata al militante del Fronte della gioventù rimasto vittima della violenza politica nel 1975.
Poco prima, da via Eleonora a via Barone Rossi, il corteo antifa si è diretto verso via Lanusei e via XX Settembre cercando in qualche modo di aggirare il blocco delle forze dell'ordine, che però sono intervenuti con gli idranti.
La paura Janet, cubana, vive a Cagliari da sei anni, guardava impaurita il corteo nero che intonava "Reimmigrazione", eufemismo che significa rimpatrio forzato degli stranieri. «Non so nulla di politica, ma i fascisti no, loro non mi piacciono» ha detto.
Per tutto il pomeriggio gli elicotteri hanno sorvolato la città presidiata da un massiccio dispiegamento di mezzi delle forze dell’ordine fra via Cervi e piazza Garibaldi: da una parte il Blocco studentesco, dall’altra gli antifascisti. Con migliaia di manifestanti che procedevano per le vie del centro. Quando i due gruppi stavano per scontrarsi, il lancio dei lacrimogeni ha fatto disperdere la folla.
La manifestazione era stata indetta dal “Blocco studentesco”, promossa da un gruppo giovanile vicino a Casapound.
Una situazione preoccupante tanto da spingere Cgil, Anpi di Cagliari e il partito politico dei Progressisti a scendere anche loro in piazza per esprimere «ferma condanna» nei confronti della manifestazione promossa dal Blocco studentesco.
In una nota congiunta si parlava di contenuti «intrisi di retorica nazionalista, xenofoba e nostalgica di ideologie che la storia ha già condannato».
Luca Cadullo, tra gli organizzatori del corteo antifa': «Operazione xenofoba, i fascisti non devono avere spazio a Cagliari».
