La Nuova Sardegna

Nuoro

Il riconoscimento

Nuoro nella mappa di Vanity Fair: «Un mosaico di tesori ignoti nella geografia della bellezza italiana»

di Alessandro Mele

	Piazza Sebastiano Satta, opera di Costantino Nivola
Piazza Sebastiano Satta, opera di Costantino Nivola

L’Atene sarda indicata tra le 10 città «non turistiche» da visitare. Tra le mete indicate, il museo Man, piazza Sebastiano Satta e il polo museale dell’Isre

26 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO Una perla da scoprire tra 10 città italiane fuori dai radar turistici. Il periodico americano Vanity Fair, nella sua edizione italiana, inserisce la città di Grazia Deledda in una speciale classifica di 10 centri, sul territorio nazionale, nei quali vale la pena «andare alla scoperta dei tesori dell’Italia nascosta e resistente».

L’articolo apparso su Vanity Fair e firmato dalla giornalista Beba Marsano, indica il capoluogo della Barbagia tra le mete che valgono la pena di un viaggio insieme ad Alessandria, Biella, Campobasso, Chieti, Cosenza, Enna, Grosseto, Savona e Taranto. Tutte città identificate da Vanity fair come «non turistiche». Una definizione da non intendersi con accezione negativa, ma che anzi mette in evidenza le ricchezze di posti che nell’immaginario collettivo sono meno noti. Per quanto riguarda Nuoro, ad esempio, viene posto l’accento non solo sul fatto che questa sia la città del premio Nobel alla Letteratura 1926, ma soprattutto sul museo Man e sulla sua collezione d’arte per poi suggerire di: «attraversare la piazza monumento intitolata al “vate di Sardegna”, il poeta Sebastiano Satta – si legge su Vanity Fair –, progettata dallo scultore oranese Costantino Nivola, che vi ha collocato grandi blocchi di granito non sbozzati, in cui ha incastonato piccole statue, allusive ai bronzetti nuragici».

Il riconoscimento dato da Vanity Fair inorgoglisce la città e chi si occupa di turismo e cultura a tutti i livelli, a partire dalla politica. «Un fatto che ci inorgoglisce – commenta l’assessore comunale a Cultura e turismo, Salvatore Picconi – e che non fa altro che confermare il potenziale che esprime la nostra città attraverso le sue bellezze e la sua storia. Dalla statua del Redentore, fino alle ricchezze dell’epoca nuragica, passando per il patrimonio naturalistico». E prosegue: «I numeri degli ingressi di visitatori italiani ed esteri si mantengono su ottimi livelli già da qualche anno, anche grazie a un sistema museale che funziona e che non smette di proporre. Tra qualche mese, anche l’Europeade del folklore sarà un’ottima vetrina per Nuoro, grazie alla presenza di migliaia di visitatori che arriveranno da diversi paesi del mondo».

Il Man, citato dal periodico americano tra le perle che valgono la pena di un viaggio, ottiene l’ennesimo riconoscimento critico: «Riconoscimento che non mi stupisce – afferma la direttrice del Man Chiara Gatti –, dal momento che questa realtà museale è annoverata ai vertici del panorama dell’arte contemporanea a livello nazionale. Il Man per Nuoro non rappresenta solo un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza per una città che vanta la presenza di un museo nazionale, quello Archeologico e di un polo d’eccellenza come quello dell’Istituto superiore regionale etnografico che comprende il museo del Costume, la casa natale di Grazia Deledda e il neo nato museo della Ceramica».

L’Isre si colloca perfettamente in quelli che Vanity Fair definisce «Uno sconfinato mosaico di tesori inspiegabilmente latitanti dalla geografia della bellezza». La conferma arriva dallo stesso presidente dell’istituto, Stefano Lavra: «Questo polo museale, che ospita il patrimonio materiale e immateriale dell’intera isola – ha affermato –, rappresenta un punto di riferimento non solo per il territorio ma anche per il mondo accademico e le scuole di ogni ordine e grado. Possiamo anche dirci soddisfatti del numero di ingressi che i tre musei registrano nelle varie stagioni dell’anno. Sinonimo del fatto che, tra le perle nascoste d’Italia, Nuoro può tranquillamente essere annoverata tra le più attrattive e belle da scoprire».

Insomma, non resta che mettersi in viaggio alla scoperta delle 10 bellezze inespresse nazionali, tra le quali Nuoro sembra avere un posto privilegiato grazie, non solo al passato glorioso della cosiddetta Atene sarda, ma anche alle eccellenze del presente, a partire da chi valorizza il territorio nei musei.

In Primo Piano
L’operazione

Tragedia a Villasimius, recuperato il corpo di Mario Perniciano

Le nostre iniziative