La Nuova Sardegna

Olbia L’accusa di aver violentato per anni e ricattato la sua giovane vicina di casa, una ragazza che aveva conosciuto quando ancora era minorenne, minacciandola che se non fosse andata con lui avrebbe pubblicato un video che li ritraeva insieme, si è sgretolata nel corso del processo durato quasi dieci anni. E oggi 14 novembre  l’uomo, che all’epoca dei fatti aveva cinquant’anni, è stato assolto dai giudici del tribunale di Tempio dall’accusa di violenza sessuale “perché il fatto non sussiste”. Non è stato provato che la ragazza abbia subito violenza sessuale. I giudici del collegio presieduto da Marco Contu hanno condiviso le argomentazioni della difesa rappresentata dall’avvocato Tomaso Casula, che aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito sostenendo, appunto, che non ci fossero prove che la ragazza fosse stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui. Il pubblico ministero Alessandro Bosco, nelle repliche di oggi, ha chiesto per l’imputato una condanna a 5 anni di reclusione.

I fatti di cui l’uomo era accusato sarebbero avvenuti a Olbia dal 2006 al 2014. I due erano vicini di casa. Lui conosceva la famiglia della ragazza. Dopo i primi approcci era iniziata una frequentazione. A un certo, però, lei aveva deciso di non andare più a casa sua. E l’uomo, stando alle accuse della Procura di Tempio, l’avrebbe costretta a continuare ad avere rapporti sessuali con lui sotto la minaccia che se non l’avesse fatto, avrebbe pubblicato il video e l’avrebbe mostrato a sua madre. Violenze e minacce, stando alle contestazioni, sarebbero andate avanti per anni, fino a quando lei aveva conosciuto un ragazzo a cui aveva confidato tutto, e aveva deciso di presentare un esposto. L’uomo era accusato anche di molestie, reato nel frattempo prescritto. Oggi la chiusura del processo, con l’assoluzione. (t.s.)