Olbia, il presidente Avis: «Il laboratorio analisi rischia la chiusura. 25 lavoratori coinvolti e gravi disagi per il territorio»
Gavino Murrighile contro la delibera della giunta regionale: «La lavorazione del sangue per accertamenti solo negli hub di Sassari e Cagliari»
Olbia «Questa è una follia. Un attentato gravissimo alla sanità gallurese, deciso nell’indifferenza generale». Gavino Murrighile, presidente dell’Avis Olbia, non usa mezzi termini nel denunciare quello che considera «l’ennesimo scippo» ai danni del territorio. Nel mirino c’è la delibera 46/26 del 3 settembre 2025, con cui la giunta regionale ha approvato il nuovo Piano regionale sangue stabilendo che, dal 1° marzo 2026, la lavorazione e la qualificazione biologica del sangue dell’ospedale di Olbia verranno trasferite nelle sole strutture di Sassari e Cagliari. Una scelta che, secondo Murrighile, «ripropone lo schema già visto a Tempio e La Maddalena, dove il depotenziamento dei servizi sanitari ha rappresentato l’inizio di un declino che ancora oggi pesa sulle comunità».
Il provvedimento parla chiaro: tutte le attività diagnostiche e di lavorazione saranno progressivamente centralizzate nei due hub regionali, lasciando Olbia e l’intera Gallura prive di un presidio strategico. «In pratica – spiega Murrighile – se un cittadino fa un prelievo che necessita di accertamenti, il campione dovrà viaggiare a Sassari per essere analizzato, per poi tornare qui. Una follia sacrificata sull’altare dei numeri aziendali, come se la salute dei galluresi fosse un algoritmo. Così si crea un precedente devastante: se oggi accentriamo il sangue, domani cosa? Il punto nascite? E dopo?».
La critica è anche tecnica: «La sanità è regionale proprio perché ogni territorio è diverso: distanze, strade, popolazione. Non si possono imporre modelli che non tengono conto della realtà sarda». Murrighile ricorda che la sua posizione «non ha alcuna matrice politica. Come Avis Olbia siamo stati critici anche con il precedente management della Asl, di tutt’altro colore politico. Le nostre considerazioni nascono dall’esperienza quotidiana di chi vive ogni giorno la realtà della raccolta sangue e conosce davvero le difficoltà dei cittadini». Una realtà che ha portato Avis Olbia «ai massimi storici di donazioni» e a un rapporto diretto e continuo con la popolazione.
«Seguiamo 70 pazienti talassemici che hanno bisogno di trasfusioni regolari e che hanno un legame fortissimo con il nostro centro. Togliere alla Gallura un servizio così strategico significa colpire anche loro». E avverte: «Perché un cittadino dovrebbe continuare a donare se il suo sangue viene lavorato altrove? Abbiamo conquistato ogni donatore uno per uno, con campagne, sensibilizzazione e presenza nei territori. Così rischiamo di vanificare anni di lavoro faticoso».
Murrighile denuncia inoltre il rischio occupazionale: «Non parliamo solo degli oltre 25 lavoratori coinvolti nello smantellamento del servizio. Parliamo di un attacco alla salute pubblica e di un assist pericolosissimo alla sanità privata, mascherato da razionalizzazione ed efficienza, che potrebbe aprire la strada a ulteriori privatizzazioni forzate». Da qui l’appello: «Chiamo a raccolta il sindaco di Olbia, i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, gli assessori galluresi, il commissario della Asl, i diecimila associati Avis Olbia e tutti i cittadini. Su una assurdità del genere dobbiamo essere pronti a tutto: anche a bloccare la 131, e se serve l’aeroporto e il porto. La Gallura deve reagire, unita, prima che sia troppo tardi». Infine, un messaggio alla presidente della Regione Alessandra Todde: «Le elezioni le ha vinte anche perché chi gestiva la Asl Gallura prima ha ignorato tutti gli allarmi lanciati. Non commetta lo stesso errore. Non consenta questa follia ai danni della comunità gallurese». E l’allarme è concreto: «Se la delibera non verrà revocata, dal 1° marzo 2026 il laboratorio analisi di Olbia chiuderà».
