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Ambiente

Seneghe e Narbolia in marcia per difendere il Montiferru dall’assalto delle rinnovabili

di Piero Marongiu

	Una pala eolica
Una pala eolica

Domenica 5 maggio escursione guidata nei luoghi in cui dovrebbero essere installate le nuove pale eoliche: sono siti archeologici e di alto valore ambientale

02 maggio 2024
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Seneghe Il no al consumo sregolato del suolo per il posizionamento di impianti per le energie alternative anima la fine della settimana. Il Comitato per la tutela del Montiferru e l’associazione Tocoele organizzano un’escursione guidata alla scoperta del territorio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il pericolo costituito dagli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nel territorio. Sono in tanti a volersi spartire i 118 miliardi di euro di finanziamenti europei per il periodo 2021-2027 e la preoccupazione è che alle amministrazioni locali restino solo da smaltire cumuli di macerie. Le popolazioni residenti nelle aree su cui dovrebbero sorgere i parchi eolici, fotovoltaici e offshore, però non ci stanno a subire passivamente decisioni imposte dall’alto e si oppongono a quelli che non esitano a definire veri e propri scempi ambientali.

Lo stop imposto due giorni fa dalla Regione alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, se pregiudicano il paesaggio e il territorio, costituisce un primo importante passo per la salvaguardia dell’ambiente. Ma la diffidenza sulla materia è tanta. Il provvedimento della giunta Todde, che dovrà essere approvato dall’aula, appare la risposta alle oltre ottocento richieste di nuovi impianti inoltrate a Terna da imprese con capitali sociali di poche migliaia di euro: società satelliti di organizzazioni ben più importanti e potenti? Adesso però la palla passa al Governo nazionale, che potrebbe decidere di impugnare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale e vanificarlo.

Sul piatto della bilancia c’è però da mettere anche la volontà di decine di migliaia di cittadini i quali, con le loro amministrazioni, si sono espresse più volte contro le pale eoliche. E chi dovrà decidere dello sviluppo futuro dei loro territori, non potrà non tenerne conto. L’elevato numero delle richieste è indicativo dell’enorme interesse per la Sardegna da parte delle multinazionali. Qualche giorno fa al porto di Oristano-Santa Giusta sono attraccate due navi cargo cariche di componenti per aerogeneratori. Circa la destinazione del materiale è stato opposto il silenzio, tanto meno si è saputo con certezza se esso servirà per la costruzione di un nuovo impianto o per aggiornare la tecnologia di uno già esistente, anche se in realtà si è poi riusciti a sapere che saranno destinate alla Marmilla.

È proprio la mancanza di chiarezza a far crescere il livello di attenzione dei comitati presenti nei territori, che si palesa anche organizzando eventi di interesse generale come quello in programma domenica prossima, 5 maggio, nel Montiferru. L’escursione, aperta a tutti, sosterà nei punti in cui, secondo il progetto della Sorgenia Renewables, dovrebbero essere dislocate alcune delle nove pale eoliche previste tra Seneghe e Narbolia. Un’area di elevato interesse ambientale e paesaggistico, su cui insistono diversi siti nuragici, che potrebbero essere compromessi dalla presenza degli aerogeneratori alti circa 210 metri. A raccontare l’importanza di quei monumenti sarà l’archeologa Marie France Ruf, mentre la naturalista Lara Bassu parlerà di flora e fauna selvatica. Presente anche Mauro Gargiulo, presidente di Italia Nostra Sardegna. L’appuntamento per i partecipanti è nella Piazza Santa Maria, alle 8.30.

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