Ex convento di San Francesco, una novità nel restauro dello storico edificio
C’è il bando del ministero: ulteriori lavori in vista della trasformazione in Archivio di Stato e museo
Oristano Dopo anni di attesa e un non semplice percorso di recupero, l’ex convento di San Francesco, storico complesso del 1250 e per lungo tempo distretto militare, entra nella fase decisiva della sua rinascita. Il ministero della Cultura ha finalmente pubblicato il bando per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria, un atto che sblocca il sesto lotto di interventi e che porterà alla conclusione del restauro per ospitare la nuova sede dell’Archivio di Stato. Questo passo segna l’inizio del completamento delle finiture interne, degli impianti e degli arredi, essenziali per l’apertura del polo archivistico. Il cammino per restituire l’ex convento alla città è stato lungo e graduale, avviato ufficialmente nel 2019. L’edificio, che racchiude quattro corpi di fabbrica di diverse epoche e destinazioni d’uso, tra cui l’antica chiesa e gli ambulacri dei chiostri, ha visto una ripartenza fondamentale dei lavori di ristrutturazione un anno fa, nel novembre 2024, grazie a un finanziamento sempre del ministero della Cultura di circa due milioni di euro. L’impresa aggiudicataria dell’appalto per quella fase è stata il Consorzio stabile Imprenet di Padova. L’obiettivo è quello di trasformare il complesso in un luogo dove studiosi e cittadini potranno consultare il vasto patrimonio archivistico che vi sarà conservato, stimato in circa sei chilometri di carte e documenti, uno degli Archivi di Stato più importanti della Sardegna. Inoltre, il complesso sarà un vero e proprio «museo di sé stesso».
All’avvio della prima fase del restauro, la responsabile del progetto, Patrizia Luciana Tomassetti del Segretariato regionale del ministero della Cultura, insieme al direttore dei lavori Paolo Margaritella, aveva illustrato la visione del restauro che coniuga il rispetto della storia con le esigenze funzionali di un moderno Archivio di Stato. L’intervento principale ha riguardato l’antica chiesa, che l’Esercito, quando i locali ospitavano il distretto militare, aveva modificato con l'aggiunta di solai in cemento armato. I lavori prevedono la rimozione del solaio moderno per recuperare l’altezza originaria della sala. Questo spazio chiuso monumentale diventerà l’ingresso dell’Archivio di Stato, ospitando una stanza polifunzionale destinata all’accoglienza, all’orientamento e all’organizzazione di conferenze ed eventi. Verranno inoltre realizzati dei ballatoi a mezza altezza per collegare il piano terra con il primo piano, garantendo un accesso unificato ai vari volumi che vi sono custoditi. Un’altra area chiave di intervento è il ripristino dei bracci porticati che si affacciano sul chiostro principale, con l’obiettivo di restituire le finiture e i piani pavimentali al loro aspetto originale. Contestualmente, sono stati programmati scavi archeologici nella parte centrale del chiostro per la ricerca dell’antico pozzo.
Il bando recentemente pubblicato dalla Soprintendenza ha un valore complessivo di circa 6 milioni e 930mila euro ed è destinato a concludere definitivamente il restauro. Il sesto lotto, infatti, copre le fasi finali di completamento strutturale, impiantistica e arredi. I servizi di architettura e ingegneria messi a gara, che includono la progettazione di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva, oltre alla direzione operativa, hanno un importo a base d'asta di circa 424mila euro. Con la pubblicazione del bando, si accelera verso il traguardo: la riconsegna a Oristano di un edificio storico e di un polo culturale fondamentale, dopo molti più dei 539 giorni di lavori previsti. L’ex convento di San Francesco si prepara così a iniziare una nuova vita come custode della memoria e polo culturale della città.
