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Gianfranco Ganau: "Io sindaco di Sassari? A disposizione"

di Giovanni Bua
Gianfranco Ganau: "Io sindaco di Sassari? A disposizione"

Il capogruppo Pd in Regione non esclude l’ipotesi di ricandidarsi. «Se il mio nome favorisse l’unità della coalizione non mi tirerei di certo indietro»

06 dicembre 2023
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Sassari «Sono a disposizione del partito per ogni ruolo che ritenga utile. Con la sola condizione che il mio nome non sia mai divisivo, ma rappresenti un valore aggiunto».

Non brucia le tappe Gianfranco Ganau, e d’altronde nulla di diverso si poteva attendere da chi vanta un palmarès come il suo. Ma è evidente che il passo indietro dalla corsa per le Regionali del due volte sindaco di Sassari, già presidente del consiglio regionale e attuale capogruppo Dem nel parlamentino di via Roma ha un significato chiarissimo. E il suo nome cala pesante sul tavolo che discuterà la prossima candidatura del “campo largo” per cercare di riconquistare Palazzo Ducale.

«Ho deciso di non candidarmi per la Regione – spiega - perché ho avuto l’onore di rivestire due ruoli di grande prestigio. Considero dunque conclusa con il massimo della soddisfazione possibile la mia esperienza a Cagliari. E preferisco lasciare posto a una nuova generazione, che ha il diritto e il dovere di portare avanti il gravoso ed entusiasmante compito di governare l’Isola. Questo però non vuol dire che smetterò di impegnarmi all’interno del partito e per il bene della comunità».

L’ex sindaco, insomma, che per statuto del Pd avrebbe potuto ambire al terzo mandato in consiglio regionale, resta in campo. E il pensiero va immediatamente a Sassari, che ha guidato nel 2005 e poi nel 2010, e che attualmente è governata dai giallo-civici di Nanni Campus. «Io non mi autocandido per nessun incarico – tiene a sottolineare Ganau – e ci sono troppe variabili ancora in divenire per avere un quadro politico chiaro relativo alle prossime amministrative. Quello che è certo è che Sassari è una città da riconquistare, e che per farlo serve un percorso inclusivo e articolato. Se all’interno di questo percorso il mio nome dovesse essere un valore aggiunto per l’unità della coalizione di certo non mi tirerò indietro, anzi per me sarebbe un onore».

Le variabili che Ganau sottolinea sono effettivamente numerose. A iniziare dal percorso che porterà al voto di febbraio, soprattutto relativamente al confronto tra Alessandra Todde e Renato Soru. L’area riunita attorno al fondatore di Tiscali infatti chiede a gran voce le primarie anche per le amministrative, e tra i partiti che lo sostengono c’è anche un nome già in campo: quello dell’ex sindaco Nicola Sanna, passato in +Europa e già assessore al Bilancio con Ganau, che proprio in durissime primarie strappò ad Angela Mameli, sostenuta dalla maggioranza del Pd, la candidatura a sindaco. C’è poi da vedere quale sarà il risultato delle Regionali, sia per la corsa alla presidenza, sia per il peso interno dei singoli partiti nella coalizione. A interessarsi alla corsa per Palazzo Ducale c’è infatti anche l’Alleanza Rossoverde, guidata dal consigliere regionale Antonio Piu, già presidente del Consiglio comunale e poi assessore proprio in una delle giunte Ganau. Ci sono infine da “pesare” le giuste ambizioni del gruppo consiliare Dem che, dopo 5 anni in trincea contro Campus, aspira a pescare dal suo interno il nome del candidato. Una serie di incroci pericolosi che Ganau ben conosce e che ha intenzione di percorrere a fari spenti. Ben sapendo che se il tavolo “salta” alla fine un nome come il suo potrebbe essere l’unico modo per trovare un accordo.


 

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