La Nuova Sardegna

Malasanità

L'odissea di una bimba di 5 anni, in elicottero da Sassari a Cagliari per operare un’appendicite

di Giovanni Bua
L'odissea di una bimba di 5 anni, in elicottero da Sassari a Cagliari per operare un’appendicite

Il papà: «Esperienza drammatica»

28 aprile 2024
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Sassari In elisoccorso dal Santissima Annunziata di Sassari al Brotzu di Cagliari per un’appendicite. È purtroppo un evento della più assoluta quanto assurda normalità quello vissuta venerdì da una bimba di 5 anni e dai suoi familiari. Il reparto di chirurgia pediatrica dell’Aou di Sassari è infatti chiuso, a causa dell’assenza di personale. E i due concorsi Uniss, uno per ordinario e uno per associato alla cattedra istituenda di chirurgia neonatale, sono ancora in corso. Solo alla fine della procedura la specialità tornerebbe all’università ma soprattutto arriverebbero due unità al lavoro che consentirebbero di riaprire le sale operatorie e bloccare i viaggi della speranza.

Viaggio che una bimba di 5 anni ha dovuto fare venerdì e che, da Cagliari, ci racconta il papà Alessandro. «Mia filai martedì ha iniziato da avvertire forti dolori addominali – spiega –. L’abbiamo portata dalla pediatra che le ha dato una terapia antivirale. Venerdì però i dolori non solo non erano passati ma erano peggiorati. A quel punto la pediatra ci ha prescritto una visita urgente nel reparto di pediatria dell’ospedale».

Lì la prima amara scoperta: «Il sospetto è stato subito di appendicite – racconta il papà –. Il problema è che nel reparto di pediatria non c’era a disposizione un macchinario per l’ecografia. Abbiamo dovuto traferire mia figlia, in ambulanza nonostante fosse dall’altra parte della strada, alle “stecche bianche” per fare l’esame. Mi hanno detto che la questione dei trasferimenti, che io non conoscevo, è nota e di lunga data, e il “passaggio” tra reparti del Santissima Annunziata ha costi umani (gli equipaggi di ambulanze impegnati, che devono poi attendere la fine degli esami) ed economici altissimi. Incredibile però che nel reparto di pediatria non sia possibile fare un’ecografia».

La diagnosi viene confermata: appendicite, con sospetto di peritonite. Serve un intervento immediato. Viene allertato l’elisoccorso, per fortuna disponibile. E la bimba, insieme alla mamma, è trasferita d’urgenza al Brotzu dove viene operata. Va tutto bene, e ieri è stata dimessa.

«Per noi – spiega il padre – è stato un incredibile spavento, oltre che una sorpresa. L’appendicite è un intervento di routine, e l’unico rischio che si corre in realtà è proprio legato al tempo. Pensare che per operare mia figlia si sia dovuto alzare un elicottero, immagino con costi importanti, e portarla a Cagliari perché a Sassari non esiste un reparto operante è stata un’amara sorpresa».

Ci sono poi i disagi: «Io lavoro nella polizia locale, è c’è stata immediata disponibilità per concedermi i giorni per raggiungere Cagliari e restarci quanto necessario. Mi è stata poi consigliata una struttura, la Casa Divina Solidarietà, dove ho trovato alloggio a cifre contenute. Non tutti hanno la mia fortuna però, e un viaggio a Cagliari può risultare complesso e gravoso. Insieme a mia figlia c’era un bimbo di Uri, anche lui con l’appendicite, che è arrivato in ambulanza da Sassari, tre ore di viaggio, un vero incubo, oltre che un enorme rischio. Mi chiedo come questo sia possibile».

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