La Nuova Sardegna

Emergenza

La grande sete avanza: l’acqua negli invasi scende sotto il 60 per cento

di Salvatore Santoni
La grande sete avanza: l’acqua negli invasi scende sotto il 60 per cento

Nell’isola in un mese consumati 100 milioni di metri cubi

02 luglio 2024
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Sassari La grande sete si fa sempre più diffusa. È questa, in estrema sintesi, quello che dicono i numeri dell’ultimo bollettino invasi pubblicato dalla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna. Sono infatti quasi cento i milioni di metri cubi in meno registrati nei bacini dell’isola alla fine del mese di giugno. Le cifre registrate alla fine del mese di maggio, infatti, riportavano un volume invasato di 1.145 milioni di metri cubi, passati ora a 1.048. In percentuale, l’acqua a disposizione del sistema idrico regionale è quindi passata da una capacità disponibile del 62,81 per cento al 57,46. Il sistema idrico più in difficoltà resta quello del mese scorso: l’Alto Cixerri, formato dagli invasi di Punta Gennarta e Medau Zirimilis. L’indicatore di stato simulato, un numero che indica il livello di “sofferenza” dei bacini, continua a essere da “bollino rosso”, cioè a livello di emergenza. Tutti i restanti bacini sono marchiati di arancione (livello di pericolo), a parte il Liscia, dove l’acqua abbonda e quindi il bollino è verde. Tra gli “arancioni”, ce n’è alcuni che sono a un passo dal passare al “rosso”.

Si tratta del sistema dell’Ogliastra, formato dagli invasi di Bau Muggeris (Flumendosa) e Santa Lucia. In questo caso l’indicatore di stato attuale è fissato a 0,16 – a 0,15 si passa dal livello di pericolo (arancione) a quello di emergenza (rosso). In questo sistema idrico l’anno scorso sono state previste delle limitazioni temporanee di invaso nel lago di Bau Muggeris a causa di lavori di manutenzione straordinaria programmati da Enel sulla galleria di alimentazione della centrale idroelettrica II salto dell’Alto Flumendosa. Questa situazione ha determinato alcune modifiche infrastrutturali per garantire l’approvvigionamento idropotabile delle utenze allacciate al lago di Bau Muggeris.

Un altro sistema lì per lì ad andare in crisi profonda è quello di Posada. Si parla quindi dell’invaso di Maccheronis: l’indicatore di stato è a 0,17. Si tratta della zona dell’isola che sta subendo le conseguenze peggiori causate dalla siccità, con una chiusura totale dell’acqua destinata agli usi irrigui per cercare di salvare le utenze idropotabili consentendo, tra le altre cose, che la stagione turistica non subisca rallentamenti e i conseguenti danni economici per il territorio. Nei giorni scorsi la Regione ha già assunto alcuni provvedimenti straordinari per installare dissalatori e riattivare vecchi pozzi scavandone anche di nuovi.

A breve la giunta regionale dovrebbe varare un pacchetto da oltre 12 milioni di euro che per buona parte sarà destinato ai ristori in favore di agricoltori e allevatori colpiti dalla grave crisi idrica. Il livello di acqua invasata comincia ad abbassarsi pericolosamente anche nel sistema dell’Alto Coghinas. I due bacini di Monte Lerno (Pattada) e Sos Canales, infatti, messi insieme arrivano a un indicatore di stato di 0,19.

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