La Nuova Sardegna

Le indagini

Valentina Greco ritrovata nell’armadio, ma resta il mistero: spariti Pc e cellulare

di Claudio Zoccheddu
Valentina Greco ritrovata nell’armadio, ma resta il mistero: spariti Pc e cellulare

La 42enne cagliaritana è ricoverata in ospedale a Tunisi, in giornata sarà raggiunta dalla famiglia

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Sassari L’incubo di Valentina Greco è finito. La 42enne cagliaritana è ricoverata in un ospedale di Tunisi ma sta bene e oggi, 20 luglio, verrà raggiunta dalla famiglia. Il caso della donna scomparsa per dieci giorni e poi ritrovata nella sua abitazione, nascosta in un armadio, è però ancora un mistero. Ai tanti dettagli ancora da chiarire si aggiunge anche la sparizione del Pc e del cellulare di Valentina Greco, annunciata qualche giorno fa, poi smentita e oggi nuovamente confermata da fonti vicine alle indagini. La scomparsa degli strumenti che la donna utilizzava per lavorare accendono una nuova luce sul caso, nell’attesa che le indagini possano chiarire cosa sia realmente accaduto alla 42enne cagliaritana negli ultimi dieci giorni.

La notizia del ritrovamento della giovane donna è arrivata ieri alle 20.04 direttamente dalla Farnesina: «Valentina è stata ritrovata. È viva e sta bene». Pochi minuti dopo, arriva anche la nota ufficiale diffusa dal ministero degli Esteri: «L’ambasciata d’Italia a Tunisi è riuscita a ritrovare la cittadina italiana Valentina Greco. Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha telefonato alla madre per informarla». Ed è stata proprio Roberta Murru, l’edicolante di Cagliari che venerdì aveva denunciato la scomparsa della figlia, a raccontare alcuni dettagli della faccenda dopo l’annuncio del ministro: «Era svenuta in casa, mentre faceva le pulizie. La gendarmeria tunisina l’ha ritrovata dentro un armadio nei piani superiori della sua abitazione». La spiegazione della donna prosegue: «Durante il primo controllo, si erano limitati al piano terra ma la casa di mia figlia ha più piani. Io ho insistito, sapevo che non avrebbe mai abbandonato i suoi gatti. All’inizio non mi hanno dato ascolto, allora ho continuato a chiedere che qualcuno tornasse a controllare la casa. E, finalmente, quando mi hanno dato ascolto, l’hanno trovata».

Per Roberta è stata la fine di un incubo: «È proprio così, sono felicissima e non vedo l’ora di riabbracciare mia figlia. Partirò subito per Tunisi». La gioia, per la madre di Valentina, è talmente tanta che anche gli aspetti meno chiari della vicenda diventano fatti del tutto normali, conseguenze di un malore domestico: «Nessuno ha pensato di controllare i piani superiori ma la gendarmeria tunisina ha comunque fatto un buon lavoro e io li ringrazio». E poi: «Non so quando è stata male, adesso è sotto choc, dice che viveva come se fosse tutto un sogno, che non riusciva a connettersi con il mondo e che non riusciva a parlare. Ma, ripeto, è sotto choc ed è difficile dire quanti giorni sia rimasta nell’armadio».

La comunicazione Quel che conta è che Valentina Greco sia stata ritrovata e che stia bene. Per quanto riguarda il resto della storia, è più che probabile che presto possano arrivare approfondimento e chiarimenti. Perché le zone d’ombra sono parecchie e la ricostruzione iniziale è parecchio lacunosa. Tanto da far pensare ad una versione romanzata di un fatto dai risvolti molto più complicati. E delicati. Il ministro Tajani, dopo aver telefonato alla madre di Valentina Greco, ha rilasciato una nota stringata: «Abbiamo offerto tutto il nostro sostegno e adesso la nostra solidarietà alla famiglia della nostra connazionale. L'ambasciata a Tunisi ha lavorato intensamente, le autorità tunisine sono state molto collaborative. Continueremo a seguire tutta l'assistenza necessaria come ministero degli Esteri». Dal ministero, poi, non è arrivata alcuna ricostruzione e anche le spiegazioni di rito sono state demandate ai familiari, come si legge nella nota diffusa dalla Farnesina che, dopo aver annunciato il ritrovamento e il buono stato di salute della 42enne, ha chiuso il comunicato scrivendo che “...ogni ulteriore informazione verrà offerta dalla famiglia stessa”.

I dubbi I primi li ha messi in fila l’avvocato Gianfranco Piscitelli, uno dei legali della famiglia Greco e presidente dell’associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse: «È una storia che fa acqua da tutte le parti. Sulle veridicità o meno di questa versione, dobbiamo far finta di crederci. Il mio compito finisce qua e porterà via con me tutti i miei dubbi». Che, d’altra parte, sono tanti. A iniziare dal controllo di polizia in un’abitazione di una persona scomparsa che si ferma al primo piano della casa, escludendo quelli superiori, per finire con il racconto di lungo malore vissuto all’interno di un armadio per svariati giorni. Secondo alcune fonti qualificate ma non ufficiali che ieri rimbalzavano su tutte le agenzie di stampa, la storia non sarebbe andata così. Valentina sarebbe stata realmente ritrovata dentro l’armadio di casa sua ma non ci sarebbe finita dopo un malore, quanto piuttosto per trovare un rifugio. 

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