Sanità, la denuncia di un figlio: «Ho portato via mio padre 87enne dal pronto soccorso dopo 48 ore in corsia»
Massimo Casu, San G. Suergiu: «Ho pagato un’ambulanza per portarlo da Carbonia a Cagliari»
«Il caso della paziente 82enne deceduta al Sirai di Carbonia, in attesa di un ricovero mai avvenuto per il femore fratturato, non è il primo. Un anno fa da quell’ospedale ho portato via mio padre 87enne dopo 48 ore dal suo arrivo al pronto soccorso».
Massimo Casu, 60 anni, di San Giovanni Suergiu, racconta l’odissea vissuta per un ricovero avvenuto tre giorni dopo a 80 chilometri di distanza dal suo paese e a sue spese: «Sono andato al Sirai, ho preso babbo e l’ho portato a Cagliari pagando un’ambulanza privata».
È una delle tante storie che riguardano la sanità sarda. Un sistema al collasso, lo hanno definito gli stessi medici che negli ultimi anni hanno lavorato – dicono – con abnegazione per «continuare a garantire assistenza, dignità e sicurezza, spesso oltre ogni limite umano e professionale».
(Il servizio completo e la testimonianza completa sul giornale cartaceo e nell’edizione digitale di venerdì 14 novembre 2025 QUI)
