Superbonus, scatta l’ora dei controlli: condomini a rischio stangata
Con la fine dell’anno partono le verifiche sul completamento dei lavori e sul salto energetico: in caso di irregolarità decadono le detrazioni e scatta il recupero delle somme con sanzioni e interessi
Sassari A fine anno si chiude definitivamente la stagione del Superbonus. Con l’inizio del 2026 scatteranno verifiche estese da parte dell’Agenzia delle entrate, che concentrerà la propria attenzione sui condomini: sono gli unici edifici che hanno potuto beneficiare della proroga dei lavori fino al 31 dicembre 2025. Per molti proprietari che hanno autorizzato gli interventi confidando nella regolarità delle procedure, ma oggi si ritrovano con cantieri sospesi, asseverazioni tecniche incomplete e obiettivi di risparmio energetico ancora lontani, il rischio economico è molto alto. Se i requisiti non risultano rispettati, infatti, la detrazione potenziata viene meno e scatterà l’obbligo di restituire quanto già ottenuto, comprensivo di interessi e sanzioni.
Controlli sullo stato dei cantieri
Le verifiche sugli immobili che hanno usufruito del Superbonus sono iniziate già nel 2024, con una prima fase dedicata a chi aveva concluso gli interventi senza però aggiornare la rendita catastale. Ora l’attenzione si sposta sulla reale chiusura dei lavori. La normativa fiscale, su questo punto, è esplicita: gli importi versati in acconto possono essere portati in detrazione solo se il cantiere arriva al termine. In caso contrario il diritto decade. La fine dei lavori deve comunque precedere la presentazione della dichiarazione dei redditi in cui si intende utilizzare il bonus.
Il nodo del salto energetico
Accanto alla chiusura del cantiere, il Superbonus richiede un ulteriore presupposto: il miglioramento dell’edificio di almeno due classi energetiche. Se questo salto non viene certificato, l’Agenzia delle entrate può recuperare tutti i benefici indebitamente fruiti, anche quando l’intervento è stato portato avanti con cessione del credito, formula molto utilizzata nei condomini. La norma istitutiva dell’agevolazione chiarisce che, quando i requisiti vengono meno anche solo in parte, l’amministrazione finanziaria procede al recupero delle somme non spettanti. Per i bonus edilizi la sanzione è pari al 25% dell’importo indebito, con un termine di cinque anni per le notifiche.
Chi risponde delle irregolarità
La responsabilità fiscale, in linea generale, ricade sul committente: nel caso dei lavori condominiali, quindi, sul condominio che ha deliberato l’intervento. Le irregolarità nelle asseverazioni tecniche o negli stati di avanzamento non escludono il recupero nei confronti dei singoli proprietari. I professionisti, i fornitori e gli eventuali cessionari rispondono solo se si dimostra un loro coinvolgimento doloso o per colpa grave.
Come muoversi se sorgono dubbi
Il diritto al Superbonus è legato in modo imprescindibile alla conclusione dell’opera e al miglioramento energetico richiesto. Se ci sono ritardi, incertezze o lavori che procedono lentamente, è essenziale che i condomini chiedano chiarimenti all’amministratore perché verifichi puntualmente ogni documento. Qualora l’amministratore non abbia svolto correttamente il proprio compito, è possibile sostituirlo: solo dopo la revoca si può valutare un’azione nei suoi confronti in caso di problematiche con l’Agenzia delle entrate. In mancanza di revoca, si presume invece che i condomini ne approvino l’operato, rendendo impossibile chiamarlo in causa.
