Consulta boccia legge commissari Asl, l’opposizione: «Dilettanti, errori sulla pelle dei sardi»
Sulla sentenza della Consulta, aspre critiche da Fdi, Fi, Lega, Riformatori e Udc-Misto. Il centrodestra chiede le dimissioni della Todde
Cagliari Le opposizioni non aspettavano altro, e si sono scatenate nel criticare maggioranza, giunta e presidente. Prima di riportare il loro parere, da registrare quello silenzioso del Pd, che però ricorda una frase pronunciata al momento del varo della legge, dove si ricordavano le «forti perplessità politiche» e giuridiche sul provvedimento, votato solo per disciplina di coalizione. Il primo passo spetta alla Todde, fanno sapere fonti Dem. Invece le opposizioni vedono in questa nuova bocciatura la debolezza del Campo Largo, con Umberto Ticca (Riformatori) che accusa l’esecutivo di «occuparsi delle poltrone, forzando le regole». Non da meno Alice Aroni (Udc-Misto). «Bene fece il Pd a non partecipare alla giunta nella quale furono nominati i Commissari, perché quella norma non avrebbe potuto avere vita lunga. Questa vicenda porta con se un ulteriore periodo di instabilità. Chiederemo una convocazione urgente della assessora/presidente Todde». Ancora più duri FdI, Forza Italia e Lega. Per i primi, la senatrice Zedda e il consigliere Corrado Meloni, «con la sentenza, o vengono reintegrati i manager o si paga il doppio stipendio: ai commissari e ai commissariati. Complimenti alla Todde: Ha intenzione di governare o di essere governata dai tribunali?». Per il presidente della commissione sanità della Camera, Cappellacci, questo «vuoto giuridico rende la Sardegna ostaggio dell’improvvisazione e dell’incompetenza». Il suo collega e segretario sardo Pittalis aggiunge che «la Presidente Todde deve ora assumersi fino in fondo la responsabilità politica di questo fallimento». Il segretario della Lega Ennas parla di una «riforma-farsa che viola le norme statali e si scontra con i principi costituzionali. Che nei suoi contenuti non riformava nulla, ma aveva il solo scopo di sostituire i vertici delle aziende sanitarie», mentre l’ex leghista in Consiglio Sorgia chiede stop «alle improvvisazioni: servono regole, trasparenza e rispetto della Costituzione».(gcen)
