La Nuova Sardegna

Sassari

Donazioni di sangue

Prevenzione, l’Avis in prima linea: «Così mi hanno trovato un tumore»

Prevenzione, l’Avis in prima linea: «Così mi hanno trovato un tumore»

In sette mesi 2857 screening gratuiti per ringraziare i donatori di sangue

01 febbraio 2023
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Sassari Prima hanno donato il loro sangue. E poi si sono sottoposti a uno screening gratuito per monitorare il proprio stato di salute. Qualcuno ha anche scoperto di avere una patologia ed è stato quindi operato per anticipare l’avanzata di problemi e complicazioni. Come Giovanna di Sorso, che racconta: «Hanno riscontrato un nodulo di natura maligna. Adesso verrò ricoverata per l’asportazione della tiroide. La prevenzione è fondamentale». L’obiettivo del progetto Un dono a chi dona, promosso dall’Avis provinciale di Sassari, è stato proprio questo: ringraziare i donatori di sangue dando loro la possibilità di effettuare uno screening totalmente gratuito e in grado di intercettare una lunga serie di patologie. In soli sette mesi sono stati effettuati ben 2857 esami nelle 34 sezioni comunali Avis, con la collaborazione dell’associazione Sardegna For You, che si occupa appunto di screening e prevenzione, e il sostegno della Fondazione di Sardegna. «È stato un modo per ringraziare i donatori per un gesto d’amore che è particolarmente prezioso in una regione come la nostra – sottolinea Antonio Dettori, presidente provinciale Avis –. Allo stesso tempo abbiamo informato i cittadini sull’importanza della prevenzione per la tutela e la salvaguardia della salute».

La prevenzione I dati sono stati illustrati in un incontro al quale hanno partecipato anche Romina Carta e Andrea Tavernise, fondatori di Sardegna For You, e Vincenzo Dore, presidente regionale di Avis. Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna, ha mandato i suoi ringraziamenti e confermato il sostegno. È stato spiegato che da maggio a dicembre sono stati effettuati 2857 esami: 1058 screening tiroidei, 649 carotidei, 465 screening all’aorta addominale, 294 alla prostata, 356 a reni e vescica e 35 elettrocardiogrammi. Una attività di grande importanza, visto che la Sardegna è una terra ad alta incidenza di diverse patologie, sia a livello nazionale che mondiale. Per esempio si riscontrano 200mila casi di persone affette da patologie tiroidee, 330mila casi di persone che soffrono di ipertensione arteriosa e 280mila di ipercolesterolemia. Il 44 per cento della popolazione dichiara di non praticare attività fisica e il 20 per cento non ha effettuato un controllo della pressione arteriosa negli ultimi due anni.

Le testimonianze Alla presentazione dei dati sono intervenuti anche alcuni donatori che, attraverso l’attività di screening, si sono sottoposti poi a ulteriori esami. Oltre a Giovanna di Sorso, alla quale è stato riscontrato un nodulo maligno e che proprio ieri è stata ricoverata al Mater Olbia, a portare le loro testimonianze sono stati altri donatori. Come Silvana di Illorai, che ha scoperto di avere una stenosi renale ed è stata già ricoverata, mentre ad Antonello di Uri è stata riscontrata una disfunzione tiroidea ed è stato sottoposto a un intervento.

L’appello L’Avis ha ovviamente rinnovato il suo appello alla donazione. Perché l’isola ha costantemente bisogno di sangue ed è ancora lontana dal traguardo dell’autosufficienza, visto che ogni anno si continuano a importare 30mila sacche. «Quest’anno le donazioni sono aumentate – spiega Vincenzo Dore –. Ma naturalmente non basta. Noi stiamo facendo il massimo, attraverso le nostre iniziative, per ridurre questo gap». (d.b.)

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