La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità

Prosegue la raccolta fondi del neozelandese salvato a Sassari a settembre

di Luca Fiori
Prosegue la raccolta fondi del neozelandese salvato a Sassari a settembre

L’iniziativa del velista Fleury per l’acquisto di nuove attrezzature per Cardiochirurgia

22 marzo 2023
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Sassari  Il 6 settembre dello scorso anno aveva perso improvvisamente i sensi durante una regata dei maxi yacht nel corso della “Rolex Cup” a Porto Cervo. Warwick Fleury, famoso velista neozelandese di 60 anni, rischiava di morire a causa di un gravissimo problema cardiaco, ma grazie a un intervento a cuore aperto durato otto ore i cardiochirurghi dell’ospedale civile “Santissima Annunziata” di Sassari gli avevano salvato la vita.

Per ringraziare del trattamento ricevuto in sala operatoria e poi nelle settimane successive durante il ricovero a Sassari, il velista aveva deciso qualche mese dopo di aprire una raccolta fondi per poter acquistare delle attrezzature all’avanguardia per aiutare i medici dell’ospedale civile e tutto il personale a migliorare l’assistenza e poter salvare altre vite umane. Il piccolo miracolo era consistito nella sostituzione della radice aortica, della aorta ascendente, della valvola aortica e il reimpianto delle arterie coronarie. Un tipo di intervento che nel reparto all’avanguardia sassarese, per questa specifica patologia viene eseguito circa tre volte al mese.

A distanza di sei mesi dall’operazione le condizioni del paziente sono buone, l’uomo è tornato in Nuova Zelanda dove ha svolto la riabilitazione per tornare a condurre una vita normale. Ma senza l’intervento tempestivo dei medici sassaresi il velista - che ha partecipato otto volte alla America’s Cup - non ce l’avrebbe mai fatta. Insieme alla grande professionalità e umanità di tutto il personale, dagli anestesisti a tutto il corpo infermieristico, Warwick Fleury durate la degenza a Sassari aveva apprezzato l'efficienza del team multidisciplinare fatto non solo dai cardio chirurghi, ma anche da cardioanestesisti, infermieri e personale di sala, perfusionisti, cardiologi e fisioterapisti che seguono il paziente dal momento in cui entra in ospedale fino alla sua dimissione.

Una grande macchina che lavora all’unisono con un unico obbiettivo, salvare una vita. Il velista aveva però riscontrato una carenza di risorse tra gli equipaggiamenti del reparto e deciso di raccogliere 80mila euro per l'ospedale di Sassari.

«Con quella cifra - spiega il velista - si potrebbe acquistare per il reparto sassarese un ecocardiografo portatile, uno strumento che, tramite ultrasuoni, permette la visione del cuore e dei grossi vasi in varie posizioni. Le macchine portatili - aggiunge Warwick Fleury - sono più duttili e possono essere usate in piccoli spazi, come ad esempio al letto del paziente. Qualora si raccogliessero più soldi del necessario - continua il velista - quelli in eccesso verrebbero spesi per materassi ospedalieri, del valore di circa 1800 euro ognuno». La raccolta fondi ha già ricevuto centinaia di donazioni ed è arrivata a 9.300 euro. Al link https://gf.me/v/c/gfm/donation-for-sassari-hospital si può effettuare una donazione.

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