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Red Valley non solo all’Olbia Arena, il festival sarà anche nel metaverso

Red Valley non solo all’Olbia Arena, il festival sarà anche nel metaverso

Palco riprodotto per dare  la sensazione di essere presenti. Musica dal 12 al 15 agosto

07 agosto 2022
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Il palco riprodotto è lo stesso di quello reale all’Olbia arena. Attorno, una sorta di piazza virtuale. È il Red valley festival calato nel metaverso. Opera di Ooniverse, agenzia olbiese di servizi digitali e 3D, che in collaborazione con l’evento che si terrà dal 12 al 15 agosto ha creato una piccola arena a cui è possibile accedere con il visore ma in alternativa anche con smartphone e pc. Di fatto, uno spazio virtuale dove è già possibile entrare cercando sui motori di ricerca “Red Valley plus”. Online, ci si può incontrare con gli altri partecipanti in tempo reale e, attivando il microfono, parlarci direttamente.

Almeno a livello sardo, è la prima volta che un evento di questo tipo sposa il metaverso. Tra i contenuti presenti nell’area virtuale, c’è la tecnologia degli Nft, con foto degli artisti che saranno in scena nel festival che è possibile acquistare e che danno accesso a uno special pass per recarsi nei bakcstage dell’Olbia arena e incontrare gli idoli dal vivo. «Parte dell’incasso viene devoluto in beneficenza all’associazione La cittadella della povertà di Olbia – spiegano gli sviluppatori –. E questo rende l’idea del virtuale che diventa reale». Tra gli spazi nella piattaforma, è possibile scaricare gratuitamente libri, ascoltare le canzoni di Blanco, Salmo, Irama, Max Pezzali, Fabri Fibra, Marracash, Pinguini Tattici Nucleari e gli altri; interessante un contenuto - è un punto di partenza - per avvicinare alla conoscenza dell’isola; un villaggio nuragico di Barumini ricreato e visitabile in ogni suo punto. Col visore l’idea rende maggiormente: si può entrare e vedersi in mezzo ai blocchi in pietra, pardon pixel.

Lo illustrano Marco La Cava e Andrea Bacciu, i due sviluppatori olbiesi di Idea Docet in collaborazione con Andrea Folino di Reef studios che hanno proposto il progetto attraverso il brand Ooniverse.

«Un’iniziativa che non toglie spazio ma si aggiunge come offerta del festival», dice Andrea Bacciu. «Il punto forte è l’accessibilità non limitata a chi possiede il visore ma aperta a cellulari e computer. Lavoriamo al Red valley festival plus da circa un mese», così Marco La Cava. (paolo ardovino)

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