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Alghero, ferì l’amico con nove coltellate: il pm chiede sei anni e 4 mesi

di Luca Fiori
Alghero, ferì l’amico con nove coltellate: il pm chiede sei anni e 4 mesi

Il tentato omicidio si era verificato l’estate scorsa. Stefano Calvia si era dato alla fuga ma era stato arrestato poco dopo dalla polizia

22 marzo 2023
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Sassari Dopo aver colpito l’amico con nove coltellate, lasciandolo sanguinante davanti all’ingresso di un bar di via Don Minzoni ad Alghero, si era dato alla fuga, ma poco dopo gli agenti del commissariato di polizia lo avevano rintracciato nella sua abitazione e arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

L’aggressione si era verificata l’estate scorsa, ieri mattina Stefano Calvia è comparso in tribunale a Sassari per affrontare il processo davanti al davanti al giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria. Assistito dall’avvocato Danilo Mattana, il 35enne algherese ha scelto di affrontare il procedimento penale con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Ermanno Cattaneo ha chiesto per lui la condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione. La perizia medico-legale eseguita da Salvatore Lorenzoni aveva stabilito che almeno due dei nove fendenti inferti - tra il cuore e un polmone - da Stefano Calvia a Salvatore Galleri, conosciuto ad Alghero come Toti (una ventina di anni più grande) avrebbero potuto cagionare la morte dell’aggredito.

La sera del 20 agosto dello scorso anno gli altri avventori del bar Soggiu li avevano visti discutere sempre più animatamente, ma nessuno dei presenti si sarebbe mai immaginato che la serata sarebbe finita nel sangue. Durante la violenta discussione - secondo il racconto di alcuni testimoni - Stefano Calvia avrebbe estratto un coltello a serramanico da una tasca e poi colpito più volte l’amico, che fino a poco tempo prima aveva ospitato nel suo appartamento, che si trova a poca distanza dal bar nel quartiere della Pietraia dove si era verificata l’aggressione.

Secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato di Alghero, Calvia sarebbe arrivato nel bar dove già si trovava Galleri e pochi istanti dopo si sarebbe scatenata la violenza. Tra i due (entrambi conosciuti dalle forze dell’ordine) c’era stato un problema quando Galleri era stato ospite da Calvia. Il 35enne trovandosi davanti l’ex amico avrebbe improvvisamente estratto il coltello a serramanico da una tasca e poi iniziato a colpirlo all’impazzata. Una furia cieca che avrebbe ridotto Galleri in una maschera di sangue. Nessuno era potuto intervenire per dividerli. Erano da poco passate le 21, era un sabato sera e via Don Minzoni era ancora molto trafficata, quando Toti Galleri era riuscito a entrare nel bar per chiedere aiuto. Sul posto si era precipitata un’ambulanza del 118 e una pattuglia della polizia. Stefano Calvia si era già dato alla fuga, mentre Toti Galleri perdeva sangue dalle numerose ferite procurategli dal suo aggressore. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Alghero, era stato sottoposto a un intervento chirurgico per suturare le ferite più gravi.

Poco dopo l’aggressione Stefano Calvia era stato rintracciato dalla polizia nel suo appartamento dove si era rifugiato, forse sapendo che non avrebbe potuto fare troppa strada. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Lara Senatore, gli aveva contestato il tentato omicidio aggravato e l’uomo era stato rinchiuso nel carcere di Bancali. La sentenza è prevista per metà maggio.

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