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Anarchici

Cospito, la procura di Roma apre un’inchiesta sulle parole di Donzelli

Cospito, la procura di Roma apre un’inchiesta sulle parole di Donzelli

Gli accertamenti avviati dopo l'esposto presentato dal deputato Angelo Bonelli, dove si ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio

01 febbraio 2023
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ROMA La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo l'esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all'intervento di ieri del parlamentare toscano Giovanni Donzelli (Fdi) sulla vicenda Cospito.

In particolare nell'esposto si fa riferimento alle conversazioni, derivanti da intercettazioni ambientali dell'amministrazione penitenziaria tra l'anarchico Alfredo Cospito e un esponente della 'Ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi. Nell'esposto si ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio. 

Secondo quanto ricostruito da Bonelli, lui ha "sollecitato in aula più volte l'onorevole Donzelli, che ricopre il ruolo di vicepresidente del Copasir" ed aveva affermato "di essere venuto in possesso di queste dettagliate informazioni e del contenuto di queste conversazioni direttamente dal mistero della Giustizia, aggiungendo che ogni parlamentare se ne avesse fatto richiesta le avrebbe potute avere". Ma "nella realtà queste informazioni sensibili che hanno carattere riservato non sono nella disponibilità dei parlamentari".

Bonelli aggiunge inoltre che "nella serata del 31 gennaio il viceministro alla giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, affermava di essere stato lui a dare le informazioni, se non addirittura la relazione integrale stessa del Dap, all'onorevole Donzelli". Sulla base di tutto questo Bonelli sollecita ai pubblici ministeri "si compiano tutte le necessarie indagini e all'esito ne venga valutata la eventuale rilevanza penale a partire dall'eventuale violazione dell'art.326 de codice penale, perseguendo i soggetti che ne dovessero risultare responsabili, per tutti quei reati che nei fatti esposti dovessero essere ravvisati".

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