La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale

Olbia, accoltellamento in piazza: il pm chiede la condanna a 9 anni e 6 mesi

di Tiziana Simula

	Un servizio di controllo dei carabinieri nel centro storico di Olbia 
Un servizio di controllo dei carabinieri nel centro storico di Olbia 

Gianfranco Pittorru è accusato di aver ferito il tunisino Chaabane Znaidi Richiesta la derubricazione da tentato omicidio a lesioni gravi

02 febbraio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Olbia Nove anni e sei mesi di reclusione: è la condanna chiesta dal pubblico ministero Claudia Manconi per Gianfranco Pittorru, 50 anni, olbiese, accusato di aver colpito con un fendente all’addome Chaabane Znaidi, 35 anni, tunisino, residente in città. Il pm ha anche chiesto al collegio, presieduto da Claudio Cozzella, che il reato venga derubricato da tentato omicidio a lesioni gravi, aggravate dall’uso del coltello.

Per l’accusa «è chiara la volontà di ferire: Pittorru arriva in piazza Matteotti già armato. L’altro è disarmato e con un braccio ingessato», ha detto. Prima delle conclusioni del pubblico ministero è stato sentito il medico legale Salvatore Lorenzoni, incaricato dal tribunale – che aveva accolto la richiesta del difensore di Pittorru, l’avvocato Giampaolo Murrighile – di accertare la gravità delle lesioni riportate da Chaabane Znaidi. Dalla perizia è emerso che il fendente, una pattadese con una lama di nove centimetri, non ha provocato lesioni tali da mettere a rischio la vita del tunisino. Il 35enne è stato ferito nella fascia inguinale, lontano da organi vitali. In poche parole, l’azione non era quella di voler uccidere ma ferire. Alle stesse conclusioni è arrivato il consulente nominato dalla difesa, anche lui sentito ieri in aula.

Alla luce dei risultati della perizia del tribunale, il pubblico ministero ha quindi chiesto che il reato venisse derubricato, ma ha comunque chiesto il massimo della pena. La rissa in piazza Matteotti era scoppiata nell’ottobre 2020. Chaabane Znaidi era stato colpito con una coltellata all’addome. Soccorso e trasportato all’ospedale di Olbia, era stato operato d’urgenza: gli erano stati asportati 40 centimetri di intestino. Il giovane si è costituito parte civile con l’avvocato Giovanna Porcu.

Pittorru ha sempre sostenuto di essere stato picchiato da tre persone e, per difendersi, di aver tirato fuori dalla tasca del giubbotto il coltello. «Ho temuto per la mia vita mi sono dovuto difendere», aveva detto al giudice che lo aveva interrogato dopo il suo arresto. I carabinieri erano risaliti a lui attraverso il racconto di vari testimoni che avevano assistito alla violenta lite. I militari lo avevano prelevato dalla sua abitazione, nelle vicinanze di piazza Matteotti. In quel periodo, il centro cittadino, e in particolare piazza Matteotti, era teatro di continue zuffe notturne, spaccio di droga e microcriminalità.

Lo stesso ferito era stato arrestato dai carabinieri in precedenza per aver preso a bottigliate un 36enne di Olbia (affetto da disabilità) sempre in piazza Matteotti. Ogni notte un vero Far west, con risse continue. Le forze dell’ordine avevano messo in campo servizi specifici di controllo e repressione. Il processo nei confronti di Pittorru si avvia alla conclusione. Nella prossima udienza fissata per il 5 aprile, discuteranno la parte civile e la difesa, poi, il collegio emetterà la sentenza.

In Primo Piano

Calcio Serie A

Cagliari avanti 2-0 contro la Juventus alla fine del primo tempo

Le nostre iniziative