La Nuova Sardegna

Caos mutui

La giungla dei tassi di interesse: parte la corsa al fisso più conveniente del variabile

di Salvatore Santoni
La giungla dei tassi di interesse: parte la corsa al fisso più conveniente del variabile

Nel 2023 nell’isola sono stati erogati oltre 817 milioni di euro: il 24% in meno rispetto all’anno precedente

06 maggio 2024
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Sassari È ancora presto per parlare di ripartenza, ma quello che è avvenuto nei primi mesi di quest’anno lascia bene sperare per il futuro di molte famiglie sarde. I tassi di interesse hanno terminato al folle corsa al rialzo e ora il mercato dei mutui comincia, anche se molto lentamente, a tirarsi fuori dalle tenebre in cui è piombato l’anno scorso. Il fisso ora costa in media 125-150 punti base (un punto e percentuale e mezzo in meno ndr) rispetto a quello variabile, per questo si è aperta la stagione di caccia alle surroghe.

I dati dell’isola Il report “Banche e istituzioni finanziarie” – pubblicato dalla Banca d’Italia – mette in evidenza che nell’ultimo trimestre del 2023 le famiglie sarde hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 203,6 milioni di euro, che collocano la regione al 13esimo posto per totale erogato in Italia, con un’incidenza dell’1,88%. Se si osserva l’andamento delle erogazioni sui 12 mesi, e si analizzano quindi i volumi dell’intero anno solare 2023, l’isola mostra una variazione negativa pari a -24,0%, per un controvalore di -257,5 milioni di euro.

Sono dunque stati erogati in questi ultimi dodici mesi 817,4 milioni, volumi che rappresentano l’1,98% del totale nazionale. A conferma che la frenata sui mutui registrata a livello nazionale non ha lasciato indenne la Sardegna. Dal quarto trimestre del 2023, si intravede una timida ripresa, spinta probabilmente da una certezza: la stagione degli aumenti dei tassi di interesse della Bce è finita.

Gli importi medi Nel quarto trimestre 2023 in Sardegna si è registrato un importo medio di mutuo pari a 105.416 euro, in diminuzione rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 116.069 euro. Mediamente a chi sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa l’8% in meno rispetto al mutuatario medio italiano.

Cosa sta succedendo Dopo che la Banca centrale europea, da luglio 2022 a settembre 2023, ha alzato il costo del denaro di 450 punti base (portando l’Euribor da -0,5% al 4%) le probabilità che il costo del denaro continui a salire sono praticamente nulle. E, con tutta probabilità, il primo taglio di 25 punti base dovrebbe arrivare a giugno, dando il via a un periodo di sforbiciate che regaleranno sospiri di sollievo in tante famiglie. Nel frattempo, in molti stanno utilizzando la surroga per spostarsi sul tasso fisso, che sta calando in anticipo rispetto al variabile. L’Eurirs, l’indice al quale sono agganciati i tassi fissi, essendo influenzato dal mercato sembra già anticipare un taglio significativo dei tassi da parte della Bce: quello a 30 anni è al 2,5%. L’Euribor, invece, che viene utilizzato per stabilire le rate variabili raggiungerà la stessa quota soltanto nel 2026. Si tratta di un’ambiguità causata dal disallineamento dell’economia americana con quella europea. Negli Stati Uniti si continua a crescere, in Europa è tutto fermo. Di qui la scelta di molti di surrogare il mutuo passando a variabile a fisso per anticipare il risparmio. Nell’isola i tassi fissi rappresentano attualmente circa il 22% del totale. Significa che c’è un 78% di tassi variabili che presto potrebbero cominciare a migrare verso il fisso attraverso surroghe o rinegoziazioni.

Meglio il fisso Il rapporto della Banca d’Italia evidenzia anche che, negli ultimi mesi, si stanno manifestando i primi segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti valori massimi e rispetto ai tassi applicati dalla Bce. In particolare, nei primi 10 giorni di aprile, il tasso IRS a 10 anni (usato nei mutui a tasso fisso) è stato in media del 2,68%, in diminuzione di 84 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023; sempre nei primi 10 giorni di aprile, il tasso Euribor (indice di riferimento per i mutui a tasso variabile) a 3 mesi è stato in media del 3,89%, in calo di 11 punti rispetto al massimo segnato a ottobre 2023.


 

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