L’ex sindaco Pau: «Un futuro per la casa natale di Sebastiano Satta»
È questa la missione del progetto “Memoria viva” ideato dall’associazione mazziniana “Giorgio Asproni” per il vate dimenticato
Nuoro «Dignità per la sua figura e un futuro per la sua casa natale». È questa la missione del progetto “Memoria viva” ideato dall’associazione mazziniana “Giorgio Asproni” che, guidata dall’ex sindaco Annico Pau, intende cancellare definitivamente quella “coltre di polvere” che avvolge ormai da tempo la figura di Sebastiano Satta. L’avvocato, poeta e giornalista, infatti, ormai da anni sembra essere passato in secondo piano per l’immaginario collettivo e, in parte, anche per le istituzioni. Forse sopraffatto dalla mole di eventi e appuntamenti dedicati a Grazia Deledda e all’altro Satta, Salvatore, il vate della Sardegna oggi gode di una visibilità minore nonostante la città debba a lui l’avvio di quella fase di fermento culturale universalmente riconosciuta sotto le denominazione di Atene sarda.
In questo contesto si inserisce il progetto di recupero e valorizzazione dell’associazione guidata da Annico Pau che ha come obbiettivo finale quello di rendere finalmente fruibile la casa natale del poeta sull’omonima piazza-monumento realizzata da Costantino Nivola. L’immobile, di proprietà del Comune e ristrutturato tra il 2008 e il 2013 per un costo superiore al milione di euro, infatti, non ha ancora aperto le sue porte se non per eventi sporadici e. Secondo quanto riferito, circa 70mila euro sarebbero usciti dalle casse dell’ente, solo nel 2024, per combattere l’umidità che sta aggredendo il palazzotto e per alcune opere di manutenzione sull’ascensore interno. La casa, che oggi ha perso la sua natura originale e che appare agghindata con arredi moderni e decontestualizzati rispetto all’epoca della sua costruzione, ospita i fondi librari storici del consorzio bibliotecario (in fase di liquidazione in vista dell’avvento della fondazione regionale) intitolato proprio alla figura del grande Sebastiano Satta. «Si potrebbe cominciare proprio rendendo fruibili i fondi librari della biblioteca – commenta Annico Pau –, per poi pensare di dedicare una parte della casa all’allestimento di un suo memoriale. L’obbiettivo più bello sarebbe quello di dare vita a un centro studi e ricreativo per i giovani e gli studenti. Un centro non certamente gestito da noi – conclude –, ma direttamente dalla nuova fondazione bibliotecaria. Questo però lo decideranno le istituzioni a vario titolo». Ma per l’associazione mazziniana la valorizzazione della figura del vate di Sardegna passa anche attraverso una serie di appuntamenti. Dopo il grande successo della prima nella saletta del bar Cambosu, domani 27 novembre, a partire dalle 18, lo spazio “Isola di Man” del corso Garibaldi ospiterà l’appuntamento “Piazza Sebastiano Satta.
Un’opera d’arte in forma di città”, durante il quale interverrà anche l’architetto Giovanni Maria Filindeu. «Piazza Satta è una forte dichiarazione d’identità che dimostra che è possibile essere moderni e proiettati al futuro senza rinunciare ai propri contorni culturali – afferma Pau –. Oggi è riconosciuta come un bene prezioso che dà lustro alla nostra città e allo stesso tempo è capace di attrarre un turismo culturale di alto livello, sempre che venga rispettata dai cittadini e curata dall’amministrazione civica». E a proposito di amministrazioni comunali, come detto, l’immobile di piazza Satta è stato utilizzato da queste per eventi sporadici, dai concerti di Paolo Fresu per l’apertura dell’anno sattiano nel 2014, all’ultima idea, in ordine di tempo, dell’assessore comunale al Turismo della giunta Soddu, Luigi Crisponi, che propose di destinare quei locali all’ufficio Turismo del Comune. Ma la proposta dell’associazione di Annico Pau piace alla nuova amministrazione targata Emiliano Fenu. «È una buona idea – commenta il primo cittadino –, per rendere finalmente fruibile la casa natale del vate. Ma allo stato attuale ha una destinazione di “officina municipale” (spazi di coworking e di aggregazione, ndr), considerando che le risorse usate per riqualificarla avevano quella finalità. Occorre verificare – conclude Emiliano Fenu – se può essere attribuita una destinazione diversa o comunque compatibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
