Tempio, l’accesso al sistema informatico delle fiamme gialle era autorizzato: assolti
Cadute le accuse per un finanziere e un commercialista
Tempio L’accesso al sistema informatico del comando generale della Guardia di finanza era autorizzato e svolto in virtù di una denuncia che era stata presentata. Nessuna violazione del sistema informatico, né rivelazione di segreto d’ufficio, dunque. Oggi, 20 novembre, il finanziere Antonio Pietro Paolo Mamia e il commercialista Nicolò Pasquale Bellu sono stati assolti da tutte le accuse dai giudici del collegio del tribunale di Tempio. Secondo le contestazioni della Procura, Mamia aveva rivelato segreti d’ufficio al commercialista, entrando nel sistema informatico del comando generale della Guardia di finanza e accedendo indebitamente a informazioni.
Bellu era ritenuto dall’accusa, l’ispiratore e il beneficiario della condotta contestata, mentre Mamia, l’esecutore materiale, in quanto, sarebbe entrato nel sistema informatico dell’anagrafe tributaria e del comando generale, acquisendo e rivelando al commercialista informazioni che non potevano essere divulgate. I due, entrambi di Aggius, erano finiti a processo con l’accusa, in concorso tra loro, di accesso abusivo a un sistema informatico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati sentiti diversi testimoni e, in particolare, due comandanti (all’epoca dei fatti) della guardia di finanza, i quali avevano dichiarato che l’attività era autorizzata, Mamia aveva informato i suoi superiori. Ed era svolta nell’ambito di accertamenti eseguiti in seguito a una denuncia che era stata presentata dal commercialista. La tesi difensiva è stata condivisa dai giudici del collegio che li hanno assolti per entrambi i capi d’imputazione. Mamia era difeso dagli avvocati Domenico Putzolu e Gerolamo Orecchioni, Bellu da Mario Rosati. (t.s.)