La Nuova Sardegna

L’enciclopedia dei nomignoli

Ecco tutti i soprannomi dei paesi segnalati dai nostri lettori

di Salvatore Santoni
Ecco tutti i soprannomi dei paesi segnalati dai nostri lettori

La mappa della Sardegna tra sfottò e tradizione

24 luglio 2024
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Sassari Alcuni sono davvero simpatici, altri un po’ meno. Molti hanno radici storiche e altri, invece, non si riesce bene a capire da dove siano puntati fuori ma sono comunque diventati leggendari. È l’isola dei soprannomi, popolata da migliaia di nomignoli affibbiati a paesi e città – e ai loro abitanti – che vengono usati per esaltare o denigrare usanze e storie locali oppure per bacchettare con irriverenza i “cugini” del campanile confinante, ovviamente col chiaro intento di farli incazzare.

La mappa pubblicata nell’edizione cartacea della Nuova Sardegna di oggi, 24 luglio, viene ora arricchita dai contributi dei nostri lettori.

Di seguito le segnalazioni che stanno arrivando via mail a web@lanuovasardegna.it e via Whatsapp al numero 349 2801429.

Le segnalazioni dei lettori

Un lettore segnala un nomignolo degli abitanti di Ossi: “ossesu giochasu”, ossese cerca lumache. E ancora, Tissi: “tissesu faulasu”, bugiardo. A Muros, invece, “muntonasu”, perché c’era un tempo una discarica.

Un altro lettore ci segnala Genoni: “bidda de maccusu” e Nuragus “annebidaus”, per la presenza della nebbia a valle.

Nicola Demartis, da Mores, segnala “moresu pazzosu”. Gli abitanti sono soprannominati così per una predisposizione a vantarsi e a vantare tutto ciò che rappresenta il paese. Un esempio? Il campanile il più alto in Sardegna, tanto amato e conclamato. In tempi antichi l’associazione al termine pazza e pazzosu poteva essere un riferimento alle grande produzioni di grano, foraggi e appunto paglia che caratterizzavano il territorio nelle campagne di Mores.

E ancora, un'altra segnalazione riguarda Paulilatino. Si narra che gli abitanti di questo centro avessero seminato col ferro i loro campi nella speranza di un buon raccolto. Da qui il detto “Paulli pastinau a ferru”.

Un altro lettore di porta in Ogliastra: Urzulei “preddones”; Arzana “iscoa cuaddus”; Triei “sa concia”.

Elena Sini ci porta a Tula, dove il nomignolo è “beffante”, per via della pungente ironia e il forte sarcasmo dei tulesi. A Tula si usa dire anche “Ozieri patza”, intendendo che gli abitanti sono vanitosi; “Oschiri fumu” e “Berchidda pompa”.

Immancabili le segnalazioni per Sassari: “thattaresu impicca babbu”.

Un altro lettore suggerisce “Fordongianus matzi cottos”, essendo il paese dell’acqua calda (termale) si diceva che gli abitanti bevessero l’acqua calda per le cure e quindi gli avevano appioppato questo soprannome.

Di Borore, invece, si usa dire “cazzafuntana”, nel senso che siccome cercavano di ricavare reddito da qualsiasi cosa, ci hanno provato anche con l’acqua.

Altra segnalazione su Silanus, dove gli abitanti sono definiti “conchitortu” per via della loro testardaggine.

Dorgali viene apostrofato come “Dorgali pompa” ma i dorgalesi – ci fa notare un lettore –vengono chiamati “crapiones” dai vicini. Su crapione sarebbe il fico verde non ancora maturo, e quindi è un modo per dire “insipidi”.

Gli abitanti di Baunei sono definiti “brunchis punciudos”, musi a punta; a Talana “tivvani”, che significa corvo.

Gli abitanti di Lula vengono definiti “luvulesos carchinajos” perché a Lula si cuoceva nei forni il calcare del Montalbo e si faceva la calce per le costruzioni, per disinfettare le case e imbiancarle.

Per Macomer pare ce ne siano due: “macumeresu pazzosu” oppure il nuovo soprannome che si è diffuso che ci è stato dato negli ultimi anni dai vicini silanesi: “macumeresu passiza canes”, perché quasi tutti posseggono almeno un cane.

A Bolotana “corrilentos”, a Dualchi “figu morisca” e a Bortigali “patata”.

Per Cargeghe si usa “mela cotta”, perché il territorio è ricco di mele.

A Dorgali chiamano i vicini ogliastrini di Urzulei e Baunei in questo modo: “proddones”, che significa “volpe affamata”. Sempre a Dorgali, chiamano “muzzurros” (mani monche) gli abitanti di Oliena

+++ Lista in aggiornamento +++

Segnalate i nomignoli mancanti via mail a web@lanuovasardegna.it e via Whatsapp al numero 349 2801429.

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