La Nuova Sardegna

Olbia Richieste di condanna pesanti, quelle della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, per la presunta organizzazione criminale dedita al traffico di droga e armi che, secondo le accuse, aveva base in Sardegna con ramificazioni in Toscana, Corsica e Campania. Per Giovanni Mercurio, di Loculi, ritenuto a capo dell’organizzazione insieme a Francesco Ledda, di Alà dei Sardi (per il quale è stata emessa sentenza di non luogo a procedere per morte del reo), la pm Rossana Allieri ha chiesto al collegio presieduto da Caterina Interlandi, la condanna a 24 anni di reclusione.

Mercurio era accusato di aver organizzato e diretto un’associazione per delinquere con attività prevalenti in Gallura e Baronia, ma estese anche al sud Sardegna e alla Corsica, finalizzata al traffico di droga e armi comuni e da guerra. Obiettivo: assalti ai caveau e ai portavalori di istituti di vigilanza.

Undici gli imputati (dei complessivi 34) che sono stati processati con rito ordinario, per i quali la pm ha formulato le richieste: 9 condanne e una assoluzione. Per Antonio Coppola è stata chiesta una condanna a 12 anni, per Jean Louis Cucchi, a 13 anni, per Federico Fiorentini Arditi, a 4 anni e 6 mesi e 20mila euro di multa, per Umberto Lamonica, a 4 anni e 8 mesi e 2mila euro di multa. Ancora: per Marco Davide Ledda, la pm ha sollecitato una condanna a 13 anni, per Giuliano Petta, a 1 anno e sei mesi e 2.500 euro di multa, per Antonio Spano, a 11 anni, e per Luisella Trastus, a 5 anni e 4 mesi e 21mila euro di multa. Chiesta, infine, l’assoluzione per Marc Azzena. La banda era stata sgominata dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Cagliari e della compagnia di Carbonia dopo due anni di indagini partite nel settembre del 2018 dal controllo di un ovile nel Sulcis.

Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Jacopo Merlini, Fabio Varone,  Angelo Merlini, Angela Corda, Lia Deiana, Danilo Mattana, Agostinangelo Marras, Mario Perticarà. (t.s.)