La Nuova Sardegna

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Spopolamento

L’ultimo market lascia il paese, a Norbello è emergenza sociale

di Maria Antonietta Cossu

	Il market di Norbello
Il market di Norbello

Il sindaco Manca: «Una serie di agevolazioni per chi avvia nuove attività»

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Norbello Il tessuto economico del paese perde l’ennesima attività commerciale nel giro di dieci anni e con essa un importante servizio di prossimità e un presidio di socialità. Il mese prossimo si abbasseranno le saracinesche dell’unico negozio di alimentari rimasto, punto di riferimento per la popolazione anziana. L’attività sarà trasferita ad Abbasanta ma la contiguità dei due centri urbani non eviterà i disagi a chi non è in grado di spostarsi autonomamente sulle quattro ruote. Saranno soprattutto le persone avanti con l’età e con problemi di mobilità ad accusare il colpo e in un territorio ad alto indice di vecchiaia sono spesso una parte preponderante della collettività.

Per molti abitanti del Comune la presenza del market sotto casa rappresenta, oltre che un servizio primario e una comodità, un’ occasione d’incontro e di socializzazione e per qualcuno persino una piccola forma di evasione. Per queste ragioni l’imminente chiusura, prevista fra la prima e la seconda settimana di dicembre, dispiace a cittadini e amministrazione comunale, che sta studiando alcune soluzioni per attutire il colpo in attesa e nella speranza che qualcuno rilevi l’attività.

Il sindaco Matteo Manca ha informato i concittadini di aver avviato una serie di contatti con gli esercizi commerciali presenti nei centri limitrofi con il proposito di organizzare un servizio di spesa a domicilio per chi necessita di un aiuto, almeno fino a quando Norbello non riavrà un nuovo punto vendita di generi alimentari e beni di prima necessità. Nel frattempo l’amministrazione definirà un pacchetto di misure per incentivare l’iniziativa privata con l’obiettivo di ripristinare il servizio di prossimità in tempi rapidi.

Uno degli interventi prevede l’erogazione, nei primi cinque anni di attività, di un contributo a chi aprirà il punto vendita per coprire le spese d’affitto. La concessione delle risorse presupporrà l’obbligo di tenere aperto l’esercizio per almeno tre anni e l’impegno nel mantenimento del decoro urbano secondo le modalità che saranno concordate con l’amministrazione civica. Un’altra agevolazione prevede l’abbattimento dei costi legati alla tassa sui rifiuti nel primo quinquennio, cui si aggiungerebbe l’ accesso alle misure di sostegno verso tutte le attività economiche locali che l’amministrazione comunale metterà in campo.

«Il problema attiene anche all’area sociale perché crea enormi disagi a diverse categorie di cittadini», ha evidenziato il sindaco in una comunicazione rivolta ai compaesani affermando di confidare nell’esito positivo dell’operazione. Nell’ultima decade Norbello ha perso un altro negozio di alimentari, un panificio, la rivendita di elettrodomestici e bombole, un bar e alcune imprese individuali. L’ ennesimo colpo al commercio di vicinato comporterà una minore vivibilità e attrattività del piccolo centro del Guilcier, con l’ulteriore rischio di un indebolimento della coesione sociale.

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