La Nuova Sardegna

Oristano

L’ìntervista

In pensione dopo 28 anni, la prima vigilessa del fuoco sarda: «Lascio un lavoro bellissimo e quanti ricordi...»

di Paolo Camedda
In pensione dopo 28 anni, la prima vigilessa del fuoco sarda: «Lascio un lavoro bellissimo e quanti ricordi...»

L’oristanese Antonietta Corriga racconta quella che è stata la sua seconda famiglia

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano Dopo 28 anni di quanto mai onorato servizio, l’oristanese Antonietta Corriga, prima vigilessa del fuoco sarda, a 62 anni appena compiuti, può godersi la sua meritata pensione. La sua esperienza di lavoro nel corpo era iniziata nel 1997 a Lodi e si è conclusa sabato scorso: «Sono entrata nei vigili del fuoco ventotto anni fa un po’ per caso. Il cognato di mio fratello, che già lavorava come vigile del fuoco e mi segnalò l’uscita di un concorso, consigliandomi di provarci. All’epoca svolgevo la professione di geometra, ma l’ho ascoltato. “Proviamo”, mi sono detta, così ho sostenuto il concorso ed è andata bene». L’impatto con quella che per lei rappresentava una nuova realtà non è stato dei più semplici: all’epoca, infatti, Maria Antonietta Corriga era la prima vigilessa sarda in servizio e una delle prime a livello nazionale. «Mi sono ritrovata io, unica donna, a lavorare in mezzo a tanti ragazzi, in un ambiente prettamente maschile. Con il tempo mi sono adattata e soprattutto si sono adattati loro alla mia presenza ed è andata molto bene, non ho mai avuto rimpianti. Quello del vigile del fuoco è un lavoro molto bello». Antonietta Corriga, che successivamente ha potuto trasferirsi in Sardegna, dapprima a Sassari poi a Oristano, si è specializzata nel settore di contrasto ai rischi nucleari, biologici, chimici e radiologici e ha svolto con dedizione un lavoro che in tanti casi è diventato una missione, quella di portare soccorso alla popolazione.

Da vigilessa del fuoco ha svolto migliaia di interventi di soccorso: «A Oristano non c'è stata occasione di mettere in pratica la mia specializzazione, ma in ventotto anni di lavoro ho fatto interventi un po’ di tutti i tipi. Quelli che ricordo più piacevolmente sono alcuni per aiutare anziani o persone rimaste chiuse fuori dalla propria abitazione. In generale mi faceva molto piacere il calore umano e l’affetto che mi dimostravano. Una volta, ad esempio, è successo che mentre stavamo intervenendo, un ragazzo si sia messo a cantare la canzoncina dei pompieri». In tutto questo tempo Antonietta Corriga sono nati legami di amicizia importanti coi colleghi: «Stando assieme in turni di dodici ore si è creata una famiglia. Metà della vita l’ho trascorsa con loro». Lo scorso sabato 29 novembre è stato il suo ultimo giorno di servizio nella caserma di via Zara a Oristano e i colleghi hanno voluto farle sentire il loro affetto: «È stato molto emozionante. Dopo l’orario diurno di lavoro, alle 20, ho fatto l’ingresso con il funzionario e un collega anziano. Il mio capoturno mi ha detto: “Non ti accompagno io, che ci sono da poco, ma ti faccio accompagnare da un’altra persona”. Non sapevo chi fosse ed è arrivata una delle persone che hanno lavorato più a lungo con i vigili del fuoco. È stato un bellissimo gesto».

La chiusura è stata molto emozionante: «Quando siamo passati davanti a loro, i colleghi hanno fatto suonare le sirene ed è stato esploso qualche fuoco di artificio. C’è stata una piccola festicciola, è stata innalzata la bandiera italiana, infine ho salutato a uno a uno i colleghi della sezione smontante, i colleghi che stavano per iniziare il turno successivo e altri che si sono presentati apposta per salutarmi, oltre a qualche amico e parente. Mancava solo mia figlia che era fuori per una partita». Il saluto di Antonietta Corriga è come un abbraccio a tutti: «Lascio quello che reputo un lavoro molto bello, che si fa per passione e con passione».

Primo Piano

Bonus 2026: tutte le agevolazioni per famiglie, anziani e casa

Le nostre iniziative