Guardia medica, feste a rischio, l’Asl di Oristano: «Potreste trovare chiuso»
Il numero unico europeo attivato come «rete di sicurezza»
Oristano La luce intermittente di un cartello “chiuso” su una porta di guardia medica è lo scenario che la Asl 5 non può escludere durante le prossime festività. In un comunicato che suona come una “confessione necessaria”, l’Azienda sanitaria solleva il velo sulla precarietà del sistema di continuità assistenziale, ammettendo il rischio concreto che alcuni dei ventisette presidi territoriali restino scoperti, specie nelle serate e giornate clou di Natale e Capodanno.
Il motivo è strutturale: il sistema si regge quasi esclusivamente sulla disponibilità volontaria dei medici. Come spiegato dalla stessa Asl, sono solo 26 i medici titolari nelle 25 sedi di guardia medica, affiancati da 62 con incarichi trimestrali e da «alcune centinaia» di professionisti che coprono i turni in modo saltuario. Un mosaico fragile che, quando la richiesta di riposo familiare si fa più pressante – dalle 20 alle 8 nei feriali e coperture h24 nei festivi – può lasciare vuoti in località come Ales, Bosa o Ghilarza.
La notizia, pur non inattesa, mette in luce la sofferenza cronica della medicina territoriale. Il quadro si aggrava se si considera la situazione dei medici di base: su 123 sedi disponibili nell’oristanese, solo 61 risultano coperte, meno di una su due. Una carenza drammatica che costringe l’utenza a rivolgersi altrove. Per ovviare a questa emergenza strutturale, la Asl ha da tempo messo in campo gli Ascot. Attualmente sono 35 nel distretto e garantiscono oltre 1.600 ore al mese di assistenza, dedicate ai pazienti rimasti senza medico di famiglia, anche in aree periferiche. Un tentativo di arginare la crisi che passa anche per la chiamata ai medici in pensione, invitati a dare disponibilità.
L’appello implicito ai cittadini lanciato dalla Asl è alla prudenza e alla corretta valutazione dell’urgenza. Per le emergenze reali, l’indicazione resta il pronto soccorso degli ospedali Oristano e Bosa o il punto di primo intervento dell’ospedale Delogu di Ghilarza, da raggiungere direttamente o chiamando il 112. Il vero asset di novità su cui punta la Asl per le feste è il numero unico europeo 116117. Attivo h24, il servizio, come spiega la nota, non solo fornisce assistenza e indirizza verso il punto di guardia medica attivo più vicino, ma può anche passare la chiamata direttamente al medico in servizio. Una «rete di sicurezza» introdotta per evitare che il cittadino si trovi spaesato di fronte a un ambulatorio inaspettatamente sguarnito.
La Asl assicura il coordinamento costante, impegnandosi ad accogliere ulteriori disponibilità e aggiornando tempestivamente i turni scoperti sul proprio sito. Resta, tuttavia, l’ombra di un servizio essenziale che, per la debolezza del sistema, si regge sul buon cuore e sul senso del dovere dei singoli professionisti, proprio nei giorni più sacri al riposo. «È certo che il servizio di continuità assistenziale non possa essere completamente ed efficacemente garantito nella maniera attuale, basata essenzialmente sulla volontarietà dei singoli medici, e dunque insufficiente a coprire tutti i turni – si legge nella nota dell’Asl che conclude: «È innegabile che una ristrutturazione dell’intero sistema di continuità assistenziale debba essere affrontata a breve».
