La Nuova Sardegna

Oristano

Storia e cultura

Eleonora d’Arborea, svelato il mistero sulla tomba: «Sappiamo dove si trova»

di Piero Marongiu
Eleonora d’Arborea, svelato il mistero sulla tomba: «Sappiamo dove si trova»

La teoria sulla sepoltura della giudicessa di storici e ricercatori prende forma: si attendono gli scavi

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano Il recente convegno organizzato dall’Istar ha risvegliato l’interesse su un mistero ancora irrisolto, con gli storici che però sembrano andare concordi in un’unica direzione. Solo eventuali scavi, lavoro tutt’altro che semplice, potranno dare la risposta definitiva sulla sepoltura di Eleonora d’Arborea, ma intanto la convergenza dei ricercatori diventa evidente partendo da un elemento conosciuto: la Cappella di San Bartolomeo in Cattedrale, nella zona che ospita il battistero dal 1833, era il luogo di sepoltura dei Giudici di Arborea e dei membri della loro famiglia.

E in quello spazio, probabilmente, riposano anche i resti mortali della Giudicessa. Un tempo però le cappelle utilizzate a tale scopo erano due: quella di San Bartolomeo e quella del Santissimo Sacramento, comunicanti tra loro e, attraverso un passaggio chiuso da lavori effettuati nel tempo, collegate con il palazzo arcivescovile. In quello spazio però, data la sua esiguità, tutto fa pensare che vi trovassero posto le sepolture secondarie dei giudici e dei loro familiari, le cui ossa vi venivano traslate in periodi successivi alla loro morte.

A dare forza a questa tesi sono le due nicchie, di dimensione differente, adatte a contenere le arche funerarie in cui venivano raccolte le ossa dei Giudici o dei loro familiari. Della cappella di San Bartolomeo oggi rimangono la bifora e uno stemma raffigurante i pali degli Arborea, stemma della casata posto appena sotto una delle due nicchie. Nel transetto, al lato opposto, c’è la cappella intitolata alla Madonna del Rimedio, speculare a quella di San Bartolomeo, arrivata intatta fino a noi.

Raffaele Cau Bua, operatore dell’archivio diocesano e libero ricercatore, spiega come doveva essere lo spazio sepolcrale prima delle manomissioni avvenute a causa dei lavori effettuati nel tempo: «La presenza della cappella di San Bartolomeo viene indicata in un documento del 1572, da me ritrovato nel 2012. Questo, assieme al testamento di Ugone II, redatto nel 1335, conferma che al suo interno c’erano le sepolture dei Giudici e dei loro familiari. Si tratta di una cappella di forma quadrata, con uno spazio limitato, pertanto si può supporre che anche il numero delle sepolture in esso contenute fosse limitato. L’area sepolcrale verosimilmente occupava le due cappelle: quella di San Bartolomeo appunto e quella del Santissimo Sacramento. Ulteriori sepolture invece venivano posizionate in altri luoghi della Cattedrale o, in qualche caso, in alcune chiese della città».

In Cattedrale venivano sepolti gli arcivescovi, i prelati del Capitolo, tutti i membri della casata degli Arborea e i nobili, alcuni dei quali acquistavano e diventavano proprietari di una cappella personale. Emblematico è il caso di Juan Paolo Sanna Pintolino, divenuto proprietario delle due cappelle di San Bartolomeo e del Santissimo Sacramento, al cui interno aveva accolto le reliquie di Sant’Archelao, patrono di Oristano. Altre cappelle erano state comprate da altrettanti personaggi facoltosi della città. Chi invece non poteva permettersi un funerale all’interno della Cattedrale trovava sepoltura nel cimitero comune ricavato all’esterno della Cattedrale, che si estendeva nell’area in cui oggi ci sono il museo diocesano e il seminario arcivescovile.

Invece non ci sono documenti che provano la presenza di sepolcri nell’area in cui c’è attualmente la cappella del seminario, mentre è certo che in quell’area, nel 1700, c’erano l’oratorio delle anime e l’ossario cimiteriale. Tornando all’argomento che più interessa gli storici e più stimola la fantasia degli appassionati, la conferma definitiva della presenza degli Arborea nella Cappella di San Bartolomeo, e della Jughissa Eleonora, potrebbe venire solo da indagini specifiche, con scavi da effettuarsi al suo interno. Ma questa è un’operazione difficile da realizzare.

Primo Piano
Le Feste

Mercatini, villaggi, piste di pattinaggio da vivere fra musica, enogastronomia e tradizione: gli appuntamenti di Natale nei centri dell’isola

Le nostre iniziative