La Nuova Sardegna

Siccità

Pozzi e dissalatori in Baronia: la Regione stanzia 3 milioni, il primo sarà a Budoni

di Salvatore Santoni
Pozzi e dissalatori in Baronia: la Regione stanzia 3 milioni, il primo sarà a Budoni

Il sistema per produrre acqua dal mare. L’assessore Piu: «Ecco il piano per salvare la stagione turistica»

25 giugno 2024
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Sassari Quasi tre milioni di euro per trivellare pozzi e installare un dissalatore. È questo il piano di emergenza varato ieri dalla giunta regionale, guidata da Alessandra Todde, per continuare a pompare acqua nei rubinetti nei territori a cavallo tra Baronia e Gallura, tamponando così la grave crisi idrica della diga di Maccheronis ed evitare di “bruciare” la stagione turistica di centri balneari come Budoni, Posada e San Teodoro.

In Giunta La delibera è l’atto finale degli incontri del tavolo di crisi permanente, attivato dalla presidente della Regione al quale partecipano il prefetto di Nuoro, gli assessorati regionali a vario titolo competenti, i sindaci dei Comuni di Budoni, Posada, Torpè, San Teodoro e Siniscola, l’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro, il consorzio di bonifica della Sardegna centrale, l’ente di governo dell’ambito della Sardegna, Abbanoa, Enas, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

La mappa La Giunta Todde ha previsto una serie di interventi che dovrebbero garantire un’estate serena ai territori serviti dalla diga di Maccheronis. In particolare, i fondi stanziati dall’esecutivo serviranno per installare un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu e il recupero di vecchi pozzi e la realizzazione di nuovi a Budoni; il recupero dei pozzi esistenti dismessi e le opere accessorie a San Teodoro e quelli nella zona industriale di Siniscola; la realizzazione di nuovi pozzi, sempre a Siniscola. Sono previsti interventi per l’accumulo e la distribuzione della risorsa idrica a Posada; un’opera provvisoria sulla diga Maccheronis finalizzata a garantire la continuità dell’approvvigionamento della risorsa idrica; un’altra opera provvisoria servirà per pompare acqua potabile nell’abitato di Torpè.

«Abbiamo a disposizione quasi tre milioni di euro – spiega il promotore della delibera, l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Antonio Piu –. In questo piano sono stati coinvolti tutti gli enti che si occupano della risorsa idrica, e quindi Enas, il consorzio di bonifica della Sardegna centrale, Abbanoa. Questo provvedimento è frutto di un lavoro di squadra fatto insieme ai Comuni e di un mese di lavoro svolto in assessorato durante il quale i nostri tecnici sono riusciti a pianificare tutta una serie di interventi immediati. Il risultato degli interventi sarà una portata d’acqua maggiore in questo periodo di crisi, e i lavori resteranno nel tempo in attesa che arrivi la vera soluzione che abbiamo già avviato nelle scorse settimane: il collegamento con il Liscia».

Il sistema Posada Gli interventi di emergenza si sono resi necessari a causa della crisi particolarmente allarmante che sta interessando il sistema idrico Posada. L’invaso di Maccheronis, infatti, come ha già evidenziato nelle scorse settimane il comitato istituzionale dell’Autorità di bacino, è quasi a secco.

Tutta colpa delle scarse piogge che nel periodo compreso tra i mesi di ottobre 2023 e maggio 2024 hanno determinato un volume di circa 8,28 milioni di metri cubi. Un numero che nelle ultime settimane ha cominciato a scendere molto velocemente per l’aumento dei consumi tipici dell’inizio della stagione irrigua. Stagione che è stata stroncata sul nascere per le restrizioni introdotte dal comitato istituzionale nel tentativo di salvaguardare l’uso prioritario potabile.


 

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