La Nuova Sardegna

Polemica di Pasqua

Coldiretti a Brambilla: «I nostri agnelli sono cultura, mangiarli non è crudeltà»

di Serena Lullia
Coldiretti a Brambilla: «I nostri agnelli sono cultura, mangiarli non è crudeltà»

Il presidente Cualbu contro l’invito della Lega in difesa degli animali a passare a una dieta vegetariana

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Sassari La Pasqua divide. Come ogni anno sulle tavole degli italiani si ripropone la tradizione dell’agnello e del capretto, mentre dalle associazioni animaliste arriva puntuale l’appello a rinunciare e a optare per una dieta vegetariana o vegana. Questa volta però il botta e risposta ha toni accesi e coinvolge direttamente la Sardegna, dove l’allevamento degli agnelli in particolare, è storia e cultura, ma anche lavoro e reddito.

Gli animalisti L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha rivolto un invito accorato agli italiani. «La crudele strage di agnelli e capretti che purtroppo si consuma ogni anno nel nostro Paese, con un picco durante le festività pasquali, davvero non fa onore a un grande Paese come l’Italia. La sofferenza dei piccoli strappati alle madri è davvero indicibile, difficile da immaginare e da descrivere. Dobbiamo imparare a rispettare la vita di tutte le creature e a maggior ragione dei cuccioli. Dobbiamo celebrare la festa della Resurrezione onorando la vita, dobbiamo imparare a optare per un’alimentazione vegetariana o vegana».

Sonic la mascotte La deputata, stringendo tra le braccia il capretto Sonic, ha voluto dare un volto alla sua battaglia. «Festeggiate la Pasqua festeggiando la vita. Gli animali non si mangiano, a maggior ragione i cuccioli. Quando vi sedete a mangiare un capretto — ricorda — vuol dire che fate uccidere un piccolino come Sonic, una meraviglia della natura. Per fortuna gli italiani l’hanno capito e negli anni è molto calato il numero di agnelli e capretti uccisi. Nonostante il continuo declino — si è passati da circa 812mila tra agnelli e capretti macellati nel picco pasquale del 2010 ai circa 390mila del 2024 — ancora oggi sono troppi gli innocenti sacrificati sull'altare di una tradizione crudele e insensata. Non ci fermeremo fino a che anche solo uno di questi piccolini perderà la vita».

Coldiretti Alle parole dell’onorevole Brambilla replica Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna: «L’onorevole Brambilla può dire quello che vuole, per fortuna la ascoltano in pochi. Lo dimostra che i nostri agnelli sono andati a ruba. Unico problema è che abbiamo avuto la Pasqua alta. Quindi il numero di capi era inferiore rispetto ad altri anni. Ma questo ha determinato un prezzo che ci ha molto soddisfatto».

Il controappello Cualbu lancia a sua volta un messaggio ai consumatori. «All’appello dell’onorevole Brambilla rispondo con un contrappello: comprate prodotti locali, in particolare l’agnello che fa parte della nostra storia, della nostra tradizione e della nostra cultura ed è di altissima qualità». E aggiunge: «I consumatori ne sono consapevoli e infatti mi piace ricordare quanto successo nei giorni scorsi a Parma, quando alcuni consumatori si sono accorti di una etichetta anomala. Si parlava di agnello Igp sardo e invece era stato allevato in Slovacchia. Nel giro di 36 ore abbiamo risolto la situazione». Il presidente di Coldiretti conclude con un invito al rispetto reciproco. «Noi andiamo avanti. Ovviamente nel rispetto di chi ha altre idee ma altrettanto rispetto, lo chiediamo per gli allevatori e i consumatori che apprezzano il nostro prodotto. Auguri di Buona Pasqua anche all’onorevole Brambilla».

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