La difesa dei naturisti di Is Arenas e Is Benas: «Accuse infondate, siamo rispettosi»
I bagnanti spengono la polemica. Il sindaco: «Poco verosimile, nessun genitore porta il figlio a spiare le coppiette»
Nessuna polemica, nessuna frizione. Il tratto di mare tra le spiagge di Is Arenas e Is Benas è terra di tolleranza assoluta. Naturisti e appassionati in costume da bagno, infatti, convivono in totale serenità.
Anzi, non sembrano aver subito alcun tipo di “stranezza”, tanto da reagire stupiti alle segnalazioni degli ultimi giorni. Soprattutto a quelle che raccontavano di scene a luci rosse in pineta o sull’arenile, ma anche a quelle che denunciavano un abbandono compulsivo di rifiuti plastici lungo tutto il bagnasciuga. Segnalazioni ricevute, poi raccontate da La Nuova Sardegna e riprese anche dalla stampa nazionale, complice l’eco mediatico che ha avuto l’approfondimento sul caso lanciato dalla testata Dagospia.
Certo, la spiaggia è sporca, anzi, sporchissima. In Arenas e Is Benas, infatti, sono invase da un tappeto di plastica. «Ma la colpa non è certo dei naturisti, anzi, non è proprio di nessuno – racconta Vittorio Mereu, pensionato di 73 anni –. Frequento queste spiagge da tanti anni, per cui ho imparato a capire che tutti questi rifiuti, quando c’è vento di maestrale, vengono trascinati qui dalle correnti. Sono rifiuti che possono arrivare anche da molto lontano, Francia e Spagna comprese». Il punto è che Is Arenas e Is Benas, benché completamente immerse nella natura incontaminata, sono prive di qualsiasi servizio aggiuntivo, «compreso quello di pulizia ordinaria – dicono Marco e Teresa, una coppia del posto –, non abbiamo mai incontrato un operatore ecologico». Intanto, bagnanti con e senza costumino si mischiano l’uno con l’altro con rispetto e senza troppe storie. Ognuno, nella propria area di pertinenza (le due spiagge sono confinanti), si gode con tranquillità e naturalezza, è il caso di dirlo, la calura estiva senza doversi preoccupare neanche della presenza di bambini. A Is Arenas e Is Benas, infatti, non se ne vede neanche uno.
«Ed è raro incontrarne – dice Ylenia, visitatrice austriaca della “fazione” senza veli –. Sono in vacanza qui da circa due settimane, ma non ho mai incontrato un o una minorenne. Certo, il fatto che le due aree siano confinanti non aiuta a tutelare la privacy e le esigenze di nessuno. Credo che le aree dedicate ai naturalisti debbano essere collocate in zone più riservate e ben più distanti geograficamente da chi può non avere, giustamente, le nostre stesse sensibilità».
E tra chi indossa i boxer o il due pezzi, i dubbi sulle ultime segnalazioni di fatti a luci rosse si fanno ancora più fitti. «Qui i naturisti vengono già da molti anni prima che la loro permanenza fosse autorizzata ufficialmente. Lo sanno tutti – chiarisce Giuseppe Pala, 42 anni, originario di Oristano, ma emigrato in Svizzera da diversi anni –. Anzi, non credo sia mai stato un problema. Io vengo qui in vacanza ogni anno e ho sempre osservato una convivenza basata sul rispetto dei luoghi e soprattutto dei limiti della decenza che ognuno ha dentro di sé». E aggiunge Marina Furcas, commessa cagliaritana di 37 anni: «So bene che qui è così. Per questo, quando mi è possibile, evito di venirci con i miei figli. Quando invece vengono con me, di certo non li porto a curiosare su cosa succede dentro le macchine parcheggiare in pineta. Anzi, mi sembra strano che qualcuno possa averlo fatto, si tratta pur sempre di bambini».
Il sindaco di San Vero Milis, Luigi Tedeschi, condivide tutto, soprattutto quest’ultimo pensiero. «Quella lettera è vergognosa e piena accuse infondate. Basta leggerla per capire quanto sia poco verosimile. Nessun genitore prende suo figlio e lo porta a percorrere chilometri di spiaggia per andare a vedere cosa fanno i naturisti. Poi che fa? Trascina il figlio sotto il sole e non pago di ciò, allunga il giro e va in pineta a spiare le coppiette in auto? Fosse vero andrebbe denunciato per maltrattamenti sul figlio. La spiaggia naturista è un luogo tranquillo ed è frequentata da gente civile e corretta. Non mi risulta che ci sia chi compie atti sessuali in pubblico. I naturisti hanno sempre cercato di tenere pulite anche le spiagge vicine. Col sindaco di Narbolia (Gian Giuseppe Vargiu, ndr) non faccio polemica – conclude –. Dico solo che un sindaco deve amministrare il proprio Comune e non quello degli altri».
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