La Nuova Sardegna

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Il caso

Approvato dal Comitato esecutivo Fasi l’adeguamento dello Statuto: sarà presentato al Congresso di Alghero


	Bastianino Mossa e la locandina del Congresso di Alghero
Bastianino Mossa e la locandina del Congresso di Alghero

Il presidente Bastianino Mossa: «Una conquista storica dopo un tentativo maldestro di destabilizzare la Federazione»

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Alghero «Al di là del tentativo di creare disinformazione da parte di chi è stato poi sconfessato dalla base di donne e giovani che avrebbe dovuto rappresentare si tratta di una conquista storica, netta conseguenza di una visione chiara e moderna che guarda al futuro della nostra comunità». Bastianino Mossa, presidente della Fasi, annuncia il nuovo Statuto appena approvato dal Comitato esecutivo della Federazione delle associazioni sarde in Italia che verrà presentato all’assemblea congressuale di Alghero. «Rappresenta un avanzamento senza precedenti nella storia della Federazione – spiega – in materia di partecipazione e diritti di giovani e donne. Per la prima volta, questi due pilastri della rappresentanza trovano spazio strutturale e riconoscimento formale all’interno delle regole statutarie, garantendo loro voce, ruolo e dignità paritaria nei processi decisionali della Federazione».

«C’è stato un tentativo maldestro – ricostruisce Mossa –, che parte da lontano con il tentativo di destabilizzare una Fasi che in questi ultimi quattro anni è cresciuta in tutti i campi e che oggi ha bisogno di un gruppo dirigente rinnovato, non solo anagraficamente ma anche in termini di idee e prospettive». «Una Fasi – insiste il presidente in risposta alle ultime polemiche – che non segue le mode del momento, ma che con i piedi per terra si confronta a tutti i livelli e guarda al futuro con una visione moderna e internazionale». E ancora: «L’adeguamento dello Statuto è un atto dovuto, parte di un processo di modernizzazione necessario per una associazione di promozione sociale di secondo livello, che vuole dotarsi di uno strumento capace di garantire concretamente – e non solo a parole – la partecipazione di tutte le componenti della base sociale dei Circoli. Tutti si possono candidare: giovani, donne e chiunque altro. Tutti possono votare: tutti i delegati dei Circoli. La differenza rispetto a prima è che ora questi diritti sono scolpiti nello Statuto e non si prestano più alla strumentalizzazione di chi nasconde le proprie incapacità dietro temi sensibili da dare in pasto all’opinione pubblica. La migliore risposta è arrivata dalle donne e dai giovani della Fasi, che hanno scritto alle istituzioni regionali, prendendo posizione e dissociandosi da chi ha tentato di utilizzarli per scopi meno nobili di quelli falsamente dichiarati» chiude Bastianino Mossa .

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