La Nuova Sardegna

Il caso

Una donna dietro il gruppo sessista “Mia Moglie”: tutte le novità dell’indagine

Una donna dietro il gruppo sessista “Mia Moglie”: tutte le novità dell’indagine

Nel forum oltre 32mila uomini condividevano fotografie intime senza consenso

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Secondo gli investigatori della Polizia Postale e della Procura della Repubblica di Roma, il noto gruppo Facebook chiamato Mia Moglie — dove più di 32 000 uomini condividevano fotografie intime delle proprie mogli, compagne o donne senza il loro consenso — non era gestito unicamente da un uomo. La novità: al fianco di un co-amministratore maschile figurerebbe anche una donna, ora indagata per «diffusione illecita di foto e video sessualmente espliciti». 

Come è nata l’inchiesta

L’indagine è partita nel 2025 dopo che diverse donne si sono riconosciute in immagini pubblicate all’interno del gruppo. Le immagini erano spesso scattate in casa, in spiaggia o al supermercato e condividevano la caratteristica comune di essere diffuse senza alcuna autorizzazione.

Gli amministratori del gruppo, secondo quanto emerso, avrebbero utilizzato strumenti pensati per ostacolare l’identificazione: cellulari intestati a terze persone e SIM anonime.

Il doppio gruppo e il seguito

Oltre al primo gruppo «Mia Moglie», è emersa anche l’esistenza di un secondo spazio omologo denominato Mia Moglie 2, con quasi 9mila. Anche questo gruppo risulta coinvolto nello scambio di contenuti intimi e immagini condivise senza consenso.

Il rilievo delle autorità

L’accusa nei confronti dei gestori riguarda la gestione e diffusione di materiale sessualmente esplicito non consentito. Il fatto che una donna faccia parte dell’amministrazione del gruppo aggiunge una complessità pubblica e legale all’intera vicenda. Inoltre, il modus operandi rilevato (uso di telefoni intestati a terzi e SIM anonime) viene interpretato come un tentativo di sottrarsi alla responsabilità penale.

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