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Gli stipendi in Italia, chi guadagna di più e chi meno – ecco le differenze fra nord e sud

EURO, DISTRIBUITE NEGLI UFF. POSTALI.
EURO, DISTRIBUITE NEGLI UFF. POSTALI.

Se in Europa le istituzioni adeguano i salari al costo della vita, le buste paga degli italiani rimangono invariate

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Aumentano gli stipendi nelle istituzioni Ue: «Von der Leyen arriverà a 35.800 euro al mese». E negli ultimi tre anni il personale delle istituzioni europee ha beneficiato di una serie continua di incrementi retributivi con otto adeguamenti concessi dal 2022 a oggi per il costo della vita che sale. L’ultimo intervento? Valido retroattivamente dal 1° luglio, prevede un aumento del 3 per cento e riguarda circa 67 mila persone, inclusi i pensionati. Il costo complessivo stimato è di un milione di euro al giorno, pari a 365 milioni l’anno.

E allora ecco che i riflettori si accendono sugli stipendi degli italiani con una serie di domande. La prima: lo stipendio medio è aumentato? Secondo un’analisi del Centro studi Moneyform la riposta è No: «Invariato e in alcuni casi si è ridotto». 

Il paragone con la Germania è presto fatto: lo stipendio medio ammonta a circa 45.800 euro lordi all’anno. In Italia è pari a 35mila euro. Ma qual è la categoria con lo stipendio più basso? Il settore agricolo, che risulta il meno redditizio, con un lordo annuale di poco superiore a 25.000 euro. Ci sono poi differenze fra regioni, categorie e sesso? Vediamo. 

  • Stipendi medi a confronto: Italia e altri Paesi

Con una media di circa 44.893 dollari a parità di potere d’acquisto (PPA), l’Italia si colloca al 21° posto tra i 34 Paesi dell’OCSE. La differenza rispetto alla retribuzione media annua dell’OCSE è di 8.523 dollari, mentre rispetto all’Islanda (prima in classifica), il guadagno medio in Italia è inferiore di 34.580 dollari.

  • Stipendi medi neo laureati

Se in Austria lo stipendio medio di un neolaureato è pari a 51.100 euro, in Germania arriva a 53.300 euro. In Italia? La cifra si abbassa: 30.500 euro. Ma è più alta di quella della Spagna: 28.500 euro. Mentre in Polonia scende verso i 16.675 euro. A fare la differenza e a contribuire ad assottigliare le buste paga nel nostro paese rispetto agli altri stati è il cuneo fiscale elevato, che di fatto è la differenza tra ciò che viene pagato da noi e dal nostro datore di lavoro e ciò che rimane in tasca.

  • Stipendio netto mensili medio in Italia 

Spicca quello dei manager d’hotel: 4.400 euro. Mentre quello dei primari ospedalieri arriva a 5mila euro. Lo stipendio medio di un architetto è 1.700 euro, quello di uno specializzando di medicina (1.700 euro) così come quello di un infermiere. Lo stipendio medio di un professore universitario ordinario è pari a 2.600 euro. Lo stipendio medio di un insegnante della scuola primaria arriva a 1.400 euro, quello di una scuola secondaria (1.600 euro). Mentre, fra gli esempi, quello di un operaio generico è 1.400 euro. 

  • Nord e sud – le differenze

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Job Pricing, la differenza tra le retribuzioni medie annue del Nord e quelle di Sud e isole è di circa 3.700 euro: in particolare, lo stipendio medio nel Sud Italia è di 28.254 euro lordi annuali, una cifra considerevolmente più bassa rispetto alla RAL media del Nord che ammonta a 31.921 euro. Si va dai 34.033 euro in Lombardia ai 28.022 euro della Sardegna

  • Stipendio medio per genere

Il divario retributivo si accentua ulteriormente se si guardano i dati relativi al cosiddetto gender pay gap, ossia la differenza di stipendio medio percepito da donne e uomini a parità di mansione svolta. Secondo i dati di ODM Consulting, il divario a fine 2024 è stato del 10,4%, in leggero miglioramento in confronto al 10,7% rilevato l’anno precedente. In particolare, il gender pay gap risulta essere più marcato tra gli impiegati, con le donne che percepiscono in media il 12,1% dei colleghi uomini (34.153 euro rispetto a 38.877 euro), e i dirigenti con una differenza media dell’11,5% (110.843 euro rispetto a 125.289 euro).

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