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L’Aquila

Famiglia nel bosco, i bambini restano in comunità: respinto il ricorso dei genitori. Salvini: «Vergogna»

Famiglia nel bosco, i bambini restano in comunità: respinto il ricorso dei genitori. Salvini: «Vergogna»

Dubbi sull’educazione scolastica e sulle “ossessioni” ambientali della madre. Il padre Nathan potrà trascorrere il Natale con loro nella struttura protetta.

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L’Aquila. La Corte d'Appello dell'Aquila ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati della famiglia che viveva nel bosco di Palmoli, contro la sospensione decisa dal Tribunale per i Minorenni, della potestà genitoriale di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, australiana di Melbourne: i tre figli minori restano  in un centro protetto alla presenza della madre.  La decisione è stata presa a seguito dell'udienza documentale. La famiglia viveva nel bosco isolata senza luce, servizi igienici e riscaldamento.  Nathan, se il Tribunale lo consentirà, potrà  trascorrere le festività nella struttura protetta.

I legali della famiglia Trevallion-Birmingham erano convinti di farcela: «Abbiamo dato tutte le disponibilità, i genitori collaborano». Ma ancora larghe erano le distanze con il punto di vista dei giudici, perplessi di fronte ai bambini arrivati nella struttura poco puliti e poi là sorpresi dai vestiti profumati, gli interruttori elettrici, la doccia. La madre resta con loro, e può vederli, per ora, tre volte al giorno, colazione, pranzo e cena. Pare che proprio su di lei e sul suo ruolo che i giudici – del Tribunale e della Corte d’Appello – nutrano dubbi, in particolare sulle sue ossessioni ambientali.

Le reazioni: Salvini

«Per questi giudici una sola parola: vergogna. I bambini non sono proprietà dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l’amore di mamma e papà!». Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, su X dopo che è stato rigettato il ricorso della famiglia nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti.

L’avvocato della famiglia

«Non la definirei in alcun modo una bocciatura». Lo ha detto a LaPresse l'avvocato Danila Solinas commentando la decisione della Corte d'Appello di confermare l'ordinanza del Tribunale dei minori dell'Aquila che allontana i tre figli di Catherine e Nathan Trevallion Birmingham, la famiglia che viveva isolata nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti. A difendere la coppia sono Marco Femminella e Danila Solinas. L'avvocata ha sottolineato: «La lettura della sentenza dice tutt'altro: dice esattamente quello che già ci aspettavamo e che poi sarebbe capitato. La Corte d'appello doveva semplicemente limitarsi a dire se al tempo, quando era stata emessa l'ordinanza, c'erano i presupposti perché potesse farlo oppure no, se vi erano i presupposti formali per l'applicazione di questa ordinanza. La Corte d'Appello, così come fa nel 70 percento dei casi, ha detto che effettivamente c'erano questi presupposti. Ovvero, non hanno ravvisato delle lacune macroscopiche tali da determinare il rigetto». «Pur tuttavia, sempre nel corpo della sentenza si dice che sono stati tali e tanti i progressi e comunque la soluzione alle problematiche predisposte dai coniugi, dai genitori, tali da avere una sufficiente probabilità di essere valutata in modo positivo dal tribunale», ha concluso Solinas, ribadendo il suo convincimento che la Corte abbia riconosciuto i passi in avanti dei genitori per riavere i loro figli. «Sarà il tribunale per i minorenni a decidere e a valutarli nella giusta misura". C'è quindi da parte dei coniugi una speranza di far tornare i figli: «Non è necessario che ci sia una udienza, il Tribunale potrebbe decidere in qualsiasi momento».

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