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Nel 2026 bollette più leggere, ogni famiglia risparmierà 200 euro per luce e gas

Nel 2026 bollette più leggere, ogni famiglia risparmierà 200 euro per luce e gas

Secondo le stime basate sugli indici energetici e sulle previsioni dei mercati, un nucleo familiare, con il taglio maggiore atteso sul fronte del gas naturale

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Roma Anno nuovo, conti un po’ più leggeri. In un contesto segnato dal caro vita, arriva una previsione in controtendenza per le famiglie italiane: nel 2026 la spesa per luce e gas potrebbe diminuire in modo sensibile. A stimarlo è Facile.it, che ha analizzato l’andamento degli indici energetici nel 2025 e le proiezioni dei mercati per i prossimi dodici mesi.

Prendendo come riferimento una “famiglia tipo” – con consumi annui pari a 2.700 kWh di energia elettrica e 1.400 standard metri cubi di gas – la spesa complessiva prevista per il 2026 si attesterebbe a 2.236 euro, contro i 2.450 euro del 2025. Il calo stimato è pari a circa il 9%, con un risparmio che supera i 200 euro in valori assoluti, a parità di consumi e delle altre voci che incidono in bolletta.

Gas in forte discesa, luce più stabile

Nel dettaglio, le previsioni indicano una riduzione più marcata per il gas naturale. Il Psv, parametro di riferimento per il prezzo all’ingrosso del gas, è atteso in calo del 28%, passando da un valore medio di 0,4119 euro per smc a 0,3087 euro per smc. Più contenuta la flessione del Pun, l’indice del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, che dovrebbe scendere del 4%, da 0,1158 a 0,1107 euro per kWh.

L’effetto diretto di questi andamenti si riflette sulle bollette: quella del gas, secondo le stime, passerebbe da 1.691 euro nel 2025 a 1.493 euro nel 2026, con una riduzione del 12%. Più limitato il beneficio sulla luce, la cui spesa annua scenderebbe a 743 euro, pari a un taglio di circa il 2%. Nel complesso, si tratterebbe di livelli «ormai lontani dai picchi degli anni precedenti», come ha sottolineato il presidente di Assium, Federico Bevilacqua.

Chi beneficia davvero dei ribassi

Gli autori dell’analisi precisano però che i vantaggi non saranno automatici per tutti. A beneficiare direttamente dei cali saranno soprattutto i clienti con contratti a prezzo indicizzato, cioè legati all’andamento nel tempo degli indici di mercato. Chi invece ha una tariffa a prezzo bloccato potrà utilizzare questo scenario come occasione per confrontare le offerte disponibili e valutare eventuali cambi di fornitore, cogliendo possibili opportunità di risparmio.

In questa fase diventa centrale l’analisi della propria bolletta di dettaglio, dove sono riportate tutte le caratteristiche dell’offerta sottoscritta. In particolare, occorre distinguere tra quota fissa – l’importo che si paga ogni mese indipendentemente dai consumi – e quota variabile, legata all’energia effettivamente utilizzata.

L’importanza delle abitudini di consumo

La scelta dell’offerta più conveniente, come ricordava già lo scorso anno Facile.it, passa anche dalle abitudini di utilizzo. Le famiglie con consumi elevati dovrebbero concentrarsi soprattutto sul costo della componente variabile, privilegiando tariffe con un prezzo più basso per kWh o smc. Al contrario, per chi consuma poco – come single o proprietari di seconde case utilizzate saltuariamente – il peso della quota fissa può incidere in modo significativo sul totale annuo, rendendo questo elemento decisivo nella scelta del contratto.

Le previsioni per il 2026, basate anche sulle indicazioni dell’European Energy Exchange, delineano dunque uno scenario più favorevole rispetto agli ultimi anni, pur con la necessità di valutare attentamente il proprio profilo di consumo per trasformare le stime in un risparmio reale.

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