Fascia tricolore e visita al caseificio: a Mores accolto come una superstar
Chessa, associazione Litteras: «L’ho conosciuto a Tokyo e ha promesso di venirci a trovare, ha mantenuto la parola»
Mores A Mores il paese ha accolto Hanazawa, Okabe e i loro compagni di viaggio come si fa con gli ospiti più illustri. Il sindaco Enrico Virdis in fascia tricolore ha dato il benvenuto alla piccola delegazione nella sala consiliare del municipio, omaggiandola di un libro fotografico che racconta il paese del Logudoro. Ma Mores è stata una tappa obbligata, la prima meta da inserire nell’articolato programma di viaggio, perché frutto di una promessa autentica e sincera. «I giapponesi anche in questo somigliano tanto al popolo sardo: la parola data è sacra – ci racconta Gian Mario Chessa, presidente dell'Associazione Litteras Antigas e curatore del museo Casa Calvia, fautore di questo passaggio logudorese della comitiva nipponica –. Ho conosciuto Hanazawa un paio di anni fa durante un mio viaggio in Giappone. Avevo messo il Seadas Flower Caffè come una tappa obbligata. Non sono andato a mani vuote ma con materiale che raccontasse Mores e questo territorio, strappando da Hanazawa e Okabe una promessa, venire a conoscere il nostro paese al prossimo viaggio nell’isola». Detto, fatto. Un gesto simbolico, ma pieno di significato: la Sardegna che chiama, Hanazawa che risponde. Le promesse - soprattutto quelle fatte a tavola - si mantengono. L’esperienza morese è stata senza dubbio sensazionale: un condensato di tradizione, artigianato, produzioni locali, archeologia e tanto altro ancora.
Prima tappa alla Cooperativa allevatori dove è stato mostrato l’intero processo produttivo del formaggio, ovviamente concluso con abbondante assaggio. Una piacevole passeggiata per le vie del centro e tappa obbligata da un fine artigiano dei coltelli e abile creatore delle “arrodeddas”, non semplici tagliapasta ma gioielli che ricamano, realizzati con una cura sopraffina. L'investitura a moresi doc è arrivata con l’offerta della sciarpa, a mò di khata tibetana, della squadra di calcio del paese. Ovviamente non poteva mancare la visita al museo Casa Calvia, ancora assaggi - a cura delle dolcerie Disizzos e Maccioni Cucca - e infine spazio all’archeologia con la calata all’interno delle Domus de Janas di Monte Lachesos. (r.f.)