Geppi Cucciari show al Festival di Roma sul ministro Giuli: «Lo spirito dell’acqua e soprattutto del vino»
La satira sul discorso del politico alla Biennale di Venezia
Avanti un altro. Dopo Gennaro Sangiuliano, anche il nuovo ministro alla Cultura Alessandro Giuli finisce nella rete di Geppi Cucciari. La conduttrice sarda non ha risparmiato il lessico oltremodo dotto e oscuro del neo ministro nelle prime uscite ufficiali.
Pochi giorni fa il ministro Giuli era diventato virale per l’intervento alla Biennale di Venezia. Per enfatizzare il ritorno della rivista della Biennale dopo mezzo secolo, il ministro l’ha infatti annusata di fronte al pubblico e ha commentato: «Tutto ciò che è creatività nasce in un liquido amniotico e questo è il liquido amniotico di una grande storia che ricomincia dopo tanti decenni. È evidente che così come il corpo umano nasce nel liquido amniotico, si nutre di acqua ed è essenzialmente un contenitore di acqua». Un discorso ben al di fuori dei soliti saluti istituzionali e di facciata. E che ha fatto seguito al discorso di insediamento di Giuli (finito inoltre nel mirino dell’inchiesta di “Report”) al posto di Sangiuliano.
Cucciari, madrina della cerimonia conclusiva del festival, ha dunque esordito facendo un chiaro verso alle parole del vertice del ministero: «È gioioso approssimarsi dell’ora del desio, vi sono oltremodo riconoscente, non mi esprimo per celia. Giammai, ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale che spira or ora alle mie spalle come anelito di simpatia e sincero tripudio. Lo spirito dell’acqua ma soprattutto del vino». Risate e applausi, poi la conduttrice e attrice – che ha annusato la cartelletta con gli appunti – ha girato pagina: «Scusate devono avermi dato per errore il discorso di qualcun altro. Chiedo scusa agli ospiti internazionali che non hanno capito cosa stessi dicendo, del resto manco io, manco voi. Chiedo scusa alle traduttrici che vorrei vedere cosa hanno pensato e cosa hanno detto soprattutto». Qualcuno si è infastidito, vedasi il presidente della Commissione Cultura alla Camera Mollicone (Fdi): «La Festa del Cinema di Roma ha mantenuto una posizione sintetica con la sua vera vocazione e principale caratteristica, raccontando, aldilà delle battute di Geppi Cucciari, la tradizione del nostro cinema». Altro giro, altra corsa, si diceva. Nel 2023 alla cerimonia del Premio Strega, infatti, Geppi Cucciari si era resa protagonista di un siparietto tragicomico con l’ex ministro Sangiuliano, colto in fallo per aver votato i libri finalisti ma apparentemente senza averli letti.