L’azienda Turra di Osilo, le sfide future partono della tradizione
I prodotti “fiore all’occhiello” dell’attività sono la ricotta affumicata con fumo naturale insieme alla ricotta gentile. Ma una delle eccellenze esclusive di cui i Turra vanno particolarmente fieri è il pecorino affinato in cera d'api, un prodotto unico nel suo genere
Il premio “Dino Villani”, ricevuto nei giorni scorsi dalla delegazione di Sassari dell’Accademia italiana della cucina, è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti ottenuti dall’azienda agricola Turra di Osilo. Un premio “indirizzato a valorizzare i prodotti a base non industriale di comprovata tipicità locale e la cui tradizione meriti di essere mantenuta e tutelata”. E quella è sempre stata la vocazione dell’azienda guidata da Gavinuccio Turra, fedele alla tradizione, seppure con gli indispensabili adeguamenti tecnologici alle nuove normative comunitarie che, soprattutto a partire dal 2001 sono state introdotte, in particolare per quanto riguarda l’aspetto igienico sanitario. Alla tradizione appartengono i prodotti “fiore all’occhiello” dell’azienda osilese: la ricotta affumicata con fumo naturale, particolare per la sua forma, delizia per l’olfatto e per il palato, insieme alla ricotta gentile. Ma una delle eccellenze esclusive di cui i Turra vanno particolarmente fieri, è il pecorino affinato in cera d'api, un prodotto davvero unico nel suo genere. Le altre produzioni dell’azienda si concentrano sul tipico pecorino di Osilo, nelle sue diverse stagionature. Tutte scelte di amore per la tradizione e di cura costante della qualità del prodotto, che fra gli altri riconoscimenti ha fatto conquistare all’azienda il titolo di presidio slow food. «Nel 2001 – ricorda Gavinuccio Turra – la nostra azienda ebbe una svolta con il riconoscimento del nostro pecorino come Presidio Slow food, fatto che ci aprì i mercati anche a livello internazionale. La Slow food organizza eventi ogni anno, alternando il Cheese a Bra e Il salone del gusto a Torino, senza poi dimenticare tutti gli eventi a livello regionale anche grazie alla nuova condotta insediatasi nel nostro territorio».
E a proposito del pecorino di Osilo, proprio Slow food usa termini davvero encomiastici, con una descrizione secondo cui, “questo pecorino non si differenzia dal classico pecorino sardo soltanto per la forma più piccola e più alta ma anche per la pressatura a cui viene sottoposto che, infatti, gli conferisce una pastosità che si conserva anche con la stagionatura. I profumi sono quelli tipici del formaggio ovino: note di lana, legno secco e, in qualche caso, di erbe aromatiche. In bocca, invece, la differenze sono nette: è burroso, fondente, con buone note di nocciola tostata». Le origini dell’azienda di Gavinuccio Turra risalgono al 1947, quando il padre, Giovanni (classe 1934), figlio di massaio, inizia la produzione del pecorino a livello familiare. Gavinuccio, alla stessa età di 13 anni, inizia a seguire a tempo pieno le orme del padre, dopo la scuola media. Oggi l’azienda, sempre a conduzione familiare, è retta, oltre che dal titolare, dalla moglie Rina e dal figlio Giovanni. Per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, da oltre 10 anni i Turra gestiscono un punto vendita aziendale in paese, punto di riferimento non solo per gli osilesi ma anche per molti turisti che hanno l’occasione di acquistare direttamente dal produttore. Una azienda orgogliosa dei propri prodotti che alla domanda sulle speranze per il futuro risponde: “proseguire l'attività come abbiamo fatto finora”.

