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Ortacesus, un evento sulla cultura del pane

di Gian Carlo Bulla
Ortacesus, un evento sulla cultura del pane

Sabato 27 e domenica 28 luglio la manifestazione turistico-gastronomica al museo del grano. La sindaca Lecca: «Promuovere quello che era l’antico granaio di Roma»

26 luglio 2024
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Ortacesus "Trexenta, nel nome del pane" è il titolo della manifestazione turistico- gastronomica che si terrà sabato 27 e domenica 28 luglio ad Ortacesus nel museo del grano di via Sassari.

L' evento, giunto all' ottava edizione, è organizzato dal Comune e dalla Pro loco di Ortacesus con il contributo, il patrocinio e la collaborazione della Regione, dell'unione dei comuni della Trexenta, dell'Agris, del gruppo di azione locale "Sole, grano, terra", dell'Epli e delle Pro loco di San Basilio, Senorbi, Suelli, Guamaggiore, Siurgus Donigala, Gesico, Ussana, Pimentel, Sestu, Guasila, Soleminis, Barrali.

«La manifestazione ha come obiettivo – spiega Maria Carmela Lecca, sindaca di Ortacesus – la promozione e la valorizzazione della tradizione cerealicola della Trexenta, l'antico "granaio di Roma" da sempre apprezzata per la sua fertilità granifera in generale e per la produzione di grano duro in particolare».

Sabato a partire dalle 18, tra l'altro, sono in programma dei laboratori sulla lavorazione della pasta di pane e cottura nel forno a legna, il seminario "Framentu de Masseria: fermenti rurali" con l' intervento di diversi tecnici tra i quali Marina Monagheddu, Paola Ugas, Stefania Olla e Giorgio Melis. Durante il seminario sarà proiettato il documentario "Trexenta nel nome del pane" prodotto da Atlas srl con la regia di Davide Moreno e Giacomo Serra.

Domenica saranno riproposti gli stessi laboratori di sabato e a partire dalle 19,30 la compagnia teatrale "I Barbariciridicoli" metterà in scena per le vie del paese la rappresentazione teatrale itinerante "Saludi e trigu". «La manifestazione – sottolinea la sindaca Lecca – è molto importante per i comuni della Trexenta, tutti a vocazione agricola, perché aiuta a mantenere vive e a tramandare alle nuove generazioni le nostre tradizioni».

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