La Nuova Sardegna

L’analisi

I lavoratori nuoresi sono tra i meno pagati d’Italia: ecco gli stipendi dei sardi in ogni provincia

di Salvatore Santoni
I lavoratori nuoresi sono tra i meno pagati d’Italia: ecco gli stipendi dei sardi in ogni provincia

Dati della Cgia: Cagliari al top nell’isola, a seguire Oristano e Sassari

07 settembre 2024
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Sassari In media, la retribuzione lorda dei lavoratori sardi è 16.958 euro. Una cifra che colloca l’isola al 15esimo posto della classifica nazionale, cioè nella zona dove gli stipendi sono il 35% più bassi rispetto alle regioni “sorelle” del Nord.

È questo uno tra i dati più significativi che emerge dall’analisi svolta dalla Cgia su dati Istat e Inps. Un altro numero, per niente incoraggiante, riguarda le province: Nuoro è penultima con una retribuzione media di 14.206 euro. Peggio di lei soltanto Vibo Valentia con 12.923. Tra le altre province sarde figurano Sassari all’89esimo posto con 15.978; Oristano all’85esimo con 16.453; Cagliari al 66esimo con 18.397.

Dal confronto tra le retribuzioni, le differenze tra Nord e Sud sono molto evidenti. Se gli occupati nelle regioni settentrionali percepiscono una retribuzione media giornaliera lorda di 101 euro, i colleghi meridionali ne guadagnano 75: insomma, i primi portano a casa uno stipendio giornaliero del 35 per cento più “pesante” dei secondi. Questa differenza, sostanzialmente, è dovuta, alla produttività del lavoro. Al Nord, infatti, è del 34 per cento superiore al dato del Sud. A livello regionale la retribuzione media annua lorda dei lavoratori dipendenti della Lombardia è pari a 28.354 euro, in Calabria, invece, ammonta a poco più della metà: 14.960 euro. Ma se nel primo caso la produttività del lavoro è pari a 45,7 euro per ora lavorata, nel secondo è di appena 29,7.

Dall’analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde pagate ai lavoratori dipendenti del settore privato emerge che, nel 2022, Milano è stata la realtà dove gli imprenditori pagano gli stipendi più elevati: 32.472 euro. Seguono Parma con 26.861 euro, Modena con 26.764 euro, Bologna con 26.610 euro e Reggio Emilia con 26.100 euro. In tutte queste realtà emiliane, la forte concentrazione di settori ad alta produttività e a elevato valore aggiunto - come la produzione di auto di lusso, la meccanica, l’automotive, la meccatronica, il biomedicale e l’agroalimentare – ha “garantito” alle maestranze di questi territori buste paga molto pesanti. I lavoratori dipendenti più “poveri”, invece, si trovano a Trapani dove percepiscono una retribuzione media lorda annua pari a 14.365 euro, a Cosenza con 14.313 euro e a Nuoro con 14.206 euro. I più “sfortunati”, infine, lavorano a Vibo Valentia dove in un anno di lavoro hanno portato a casa solo 12.923 euro. La media italiana, infine, ammontava a 22.839 euro.

Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2022 sono stati quelli occupati a Lecco (264,2 giorni). Seguono i dipendenti privati di Vicenza (262,6), Biella (262,4), Padova (261,9), Treviso e Bergamo (entrambe con 261,6). Le province, infine, dove i lavoratori sono stati “meno” in ufficio o in fabbrica durante il 2022 sono quelle di Foggia (210,5 giorni), Rimini (209,9), Nuoro (203,4) e Vibo valentia (190,8). La media italiana è stata pari a 244,4 giorni.

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