Marco Pusceddu era stato aggredito a Portoscuso, si indaga sul suo misterioso passato - cosa sappiamo
Tre mesi fa era stato denunciato dalla sua ex fidanzata per maltrattamenti in famiglia e stalking
Portoscuso Un omicidio efferato, quello di Marco Pusceddu, ucciso nella notte del 7 agosto mentre si trovava nella sede del 118 a Buddusò, dove lavorava da circa un mese. Cinque colpi di pistola, sparati da chi deve saldare i conti. Quasi una esecuzione, in un vero e proprio agguato, che sta portando i carabinieri del nord Sardegna, che seguono il caso, a vagliare diverse ipotesi e a investigare soprattutto sul passato (a quanto pare travagliato) del 51enne originario di Portoscuso che tutti descrivono come «un ragazzo di buon cuore, sempre disponibile e molto legato al suo lavoro».
Si indaga innanzitutto sulla denuncia per maltrattamenti in famiglia e stalking presentata dalla ex fidanzata, con la quale conviveva a Iglesias. E si cerca di fare luce su un grave episodio che potrebbe portare agli ambienti legati alla droga.
Tre mesi fa la misteriosa aggressione avvenuta nell’Iglesiente, poco distante dal suo paese d’origine, dove vivono i genitori, nelle case popolari immerse nella pineta a pochi passi dalla spiaggia di Porto Paglietto.
Pusceddu fu soccorso dal 118, era in auto, poco distante dalla zona industriale. Trovato in condizioni gravissime, in un bagno di sangue, fu trasportato in ospedale, dove fu sottoposto a diversi interventi chirurgici alla testa. Rimase in coma e al suo risveglio raccontò agli amici di non ricordare nulla e di non sapere che cosa gli fosse accaduto. Un episodio sul quale non ci sarebbe però traccia di denuncia.
A distanza di mesi l’efferato omicidio che ha lasciato sotto choc l’intera comunità di Portoscuso.