La Nuova Sardegna

Cagliari

Il giallo di Calamosca

La scomparsa di Martina: il mistero di un’auto scura – i dubbi e gli interrogativi

La scomparsa di Martina: il mistero di un’auto scura – i dubbi e gli interrogativi

L’arrivo della 49enne nel parcheggio a Calamosca ripreso dalle telecamere, subito dopo si vede la vettura

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Cagliari Ci sono alcuni dubbi e interrogativi sulla sparizione di Martina Lattucca, 49 anni, la donna di cui non si hanno più tracce da martedì pomeriggio.  A Calamosca, luogo in cui è stata vista l’ultima volta, è sembrato andare in scena il replay di quanto avvenuto a fine marzo di questo stesso anno quando due fidanzati escursionisti, Manola Mascia e Paolo Durzu, di 29 e 33 anni, precipitarono nel vuoto dalla scogliera sopra Cala Fighera. I due finirono in mare, per essere ripescati morti a distanza di due giorni l’uno dall’altro. La scogliera e lo specchio di mare sono gli stessi in cui viene cercata Martina Lattuca, con lo stesso dispiegamento di squadre e mezzi di ricerca e di soccorso. Nella scomparsa della 49enne sembrerebbero emergere numerose ipotesi. La prima è che possa essersi trattato di un atto volontario, ma in questo senso non risulterebbero motivazioni che possano aver portato la 49enne a un gesto estremo. Altri punti interrogativi li pone la decisione della donna di andare, in una giornata piovosa e poco allettante, a passeggiare sul costone di Calamosca, nella circostanza deserto ed esposto alle intemperie. Ci sarebbe poi anche il dubbio su come il cellulare di Martina, nelle ore in cui lei sarebbe dovuta essere fra Calamosca e la Sella del Diavolo, sia stato agganciato dalla cella del Margine Rosso a circa sette chilometri di distanza, nella parte opposta oltre il Poetto. Da interpretare anche le immagini della videosorveglianza dell’hotel Le Terrazze che hanno registrato il momento in cui Martina Lattuca è arrivata a Calamosca, ha parcheggiato la sua Lancia Musa nello spiazzo antistante l’albergo ed è scesa dalla macchina. Cappotto nero e ombrello in mano, si è guardata attorno per un po’, poi si è diretta lungo il cammino in direzione del ristorante La Paillote, zona in cui finisce la strada e solo a piedi si può proseguire lungo il pericolosissimo costone di Cala Fighera, sotto cui è stato poi ritrovato in mare il suo zainetto. Dopo l’arrivo della donna nel parcheggio, le immagini della video sorveglianza mostrerebbero anche il passaggio di un’auto di grossa cilindrata, di colore scuro, il cui conducente potrebbe aver notato la donna con il cappotto nero e l’ombrello che camminava sotto la pioggia: la sua testimonianza potrebbe essere utile per ricostruire la scomparsa di Martina. (l.on)

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