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I 102 anni di Giuseppe Demurtas: il nonnino “smart” di Tonara

di Alessandro Mele

	Giuseppe Demurta, 102 anni di Tonara
Giuseppe Demurta, 102 anni di Tonara

L’ultracentenario che recita ancora le poesie di Peppino Mereu: «E mi nascosi nella basilica di Saccargia durante la seconda guerra mondiale, vorrei vivere per sempre»

23 luglio 2024
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Tonara «Vado in giro con il mio cellulare sempre in tasca, se prendessi dei soldi a tutte le persone che mi chiedono un selfie per strada oggi sarei ricco. Continuerei a fare foto gratis solo per le mie nipoti». Non smette di sorridere neanche per un secondo Giuseppe Demurtas, 102 anni compiuti ieri, 22 luglio 2024.

Il nonnino che ama il mondo del digitale però non si dimentica le vicende più movimentate della sua vita, soprattutto quando mostra a tutti la parte del corpo nella quale è stato colpito durante la seconda guerra mondiale. «Mi sono nascosto nella basilica di Saccargia – racconta sempre alle sue nipoti con molto orgoglio –, non me lo posso dimenticare. Oggi però ci tengo ad essere felice, per questo mi piace uscire a fare la spesa sempre abbinato e con camicia e gilet. D'inverno uso sempre il cappottino».

Giuseppe Demurtas è un nonnino moderno che ama anche le tradizioni, legge senza occhiali le poesie di Peppino Mereu e le recita a memoria, soprattutto quelle in lingua sarda. Ha cinque figli, tre nipoti ed è bisnonno di Edoardo, Stefano e Luca. Nato a Tonara nel 1922, è stato per una vita guardia campestre. Quest'anno ha perso la moglie Genesia, di 14 anni più giovane di lui. Oggi vive a Nurallao, diventato il suo paese adottivo.

Non scorda però la sua Tonara e non ha paura di morire, anzi, ama vivere e passeggiare all'aria aperta approfittando del fatto che l'unica cosa che non fa più da quattro anni è guidare: «Vorrei vivere per sempre –dice sempre alle sue nipoti – su questo non ho alcun dubbio».

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