La Nuova Sardegna

Olbia

L’inchiesta

Muore durante il ricovero in ospedale, i familiari: «Si faccia chiarezza»

Muore durante il ricovero in ospedale, i familiari: «Si faccia chiarezza»

La Procura di Tempio ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia dei genitori e della sorella. Disposta l’autopsia

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OIbia «Vogliamo capire perché nostro figlio è morto, non puntiamo il dito contro nessuno, ma vogliamo che si faccia chiarezza». È quanto hanno chiesto alla Procura di Tempio i genitori e la sorella di un uomo di 49 anni, di Olbia, morto venerdì 3 gennaio all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove era stato ricoverato il 31 dicembre sera. La famiglia, assistita dall’avvocato Marco Petitta, ha presentato denuncia ai carabinieri e la Procura di Tempio, ieri 4 gennaio, ha disposto il sequestro della salma affinché venga eseguita l’autopsia. La famiglia aveva già firmato il consenso per l’espianto degli organi, ma il legale ha fatto revocare l’autorizzazione, bloccando la procedura.

Il sostituto procuratore Mauro Lavra ha disposto che la salma del 49enne venga messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso e che venga trasferita all’Istituto di medicina legale a Sassari  (ex Rizzeddu), dove, nei prossimi giorni sarà conferito l’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’esame autoptico. Al momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati. L’inchiesta della Procura di Tempio è a carico di ignoti.

Il 49enne era stato trasportato all’ospedale da un’ambulanza del 118. Stava male, era in uno stato di agitazione, e i sanitari hanno deciso di ricoverarlo. Ma durante il ricovero, l’uomo, secondo quanto riferito ai familiari dagli stessi medici, ha avuto un arresto cardiaco. Dopo la rianimazione, il cuore ha ripreso a battere, ma erano rimasti i danni cerebrali. E dopo 24 ore di coma è stata accertata la morte encefalica. I genitori, a quel punto, hanno dato il consenso per l’espianto e la donazione degli organi, poi, revocata nel momento in cui hanno deciso di rivolgersi alla magistratura per capire le ragioni della morte del loro figlio. «Vogliamo sapere che cosa è successo». 

Sul caso interviene la Asl. «In relazione alla notizia del decesso avvenuto nelle scorse ore all’ospedale di Olbia – afferma il Direttore Sanitario della Asl Gallura, Raffaele De Fazio – precisiamo che il paziente è andato in arresto cardiaco per cui sono state attivate le procedure di rianimazione cardiopolmonare che hanno consentito la ripresa di attività cardiaca. Trascorse però 24 ore di coma postanossico, in assenza dello stato di vigilanza e di coscienza, è stata accertata la morte encefalica con criteri neurologici. Si precisa, inoltre, che la procedura per il prelievo degli organi non è stata sospesa dalla Procura della Repubblica, ma si è fermata automaticamente dopo una formale comunicazione alla Asl da parte della famiglia, la quale ha manifestato un ripensamento rispetto a quanto deciso precedentemente. L’azienda sanitaria porge le più sentite condoglianze alla famiglia e rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per fornire ogni informazione utile sulla vicenda». (t.s.) 

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