La Nuova Sardegna

Olbia

Polemiche in parrocchia

Quaresima senza crocifisso e senza campane: le scelte del parroco dividono i fedeli di Aggius

di Giuseppe Pulina
Quaresima senza crocifisso e senza campane: le scelte del parroco dividono i fedeli di Aggius

Don Filigheddu contestato in una lettera inviata alla Curia. Al momento il sacerdote resta in silenzio

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Aggius Ad Aggius non si parla d’altro, se non della lettera in cui un gruppo di fedeli muove una serie di duri rimproveri al nuovo parroco del paese, reo di avere introdotto novità che scombussolerebbero l’ordine delle cose e le più antiche tradizioni della comunità. Niente meno che la Pasqua, con i suoi riti che si ripetono uguali da sempre e che si sono sedimentati nella memoria di tutti come un testimone che si tramanda da più generazioni.

C’è chi ha commentato il gesto, ritenendolo in qualche modo atteso; c’è chi si è detto, invece, sorpreso e amareggiato per la vicenda che chiamerebbe ingiustamente in causa il parroco, don Paolo Filigheddu; e c’è chi, infine, osserva con distacco e forse anche con un po’ di fastidio quanto sta accadendo. «La maggior parte dei parrocchiani – protesta Chiara – è poco interessata alle beghe causate da una ristretta cerchia di persone, che non condividono le decisioni del nuovo parroco. Un gruppo ristretto che ha scelto la via della protesta per motivi personali, ossia limitazioni nel potere decisionale, senza considerare il vero bene della comunità». Della vicenda si è parlato sicuramente in diocesi, anche perché i mittenti della lettera chiamano in causa il vescovo, sostenendo di avere segnalato il caso e di essere rimasti inascoltati. Al centro della vicenda c’è il disappunto di un gruppo di parrocchiani che ha mal digerito diverse scelte del nuovo parroco. Insediatosi da meno di sei mesi, don Paolo Filigheddu avrebbe introdotto novità non a tutti gradite.

I contestatori dicono di essere “un folto gruppo di cittadini”, lasciando intendere che a pensarla come loro in paese sarebbero tanti e non una piccola minoranza di intransigenti tradizionalisti. È probabile che le tensioni tra questo gruppo di fedeli e il nuovo amministratore parrocchiale siano sorte ancor prima del caso che ha fatto precipitare la situazione. «Da subito ha messo in chiaro che è lui che comanda, calpestando tutto ciò che unisce una comunità nei suoi più antichi valori», così il parroco viene dipinto dai suoi contestatori. Ma quale sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Anche su questo i dissidenti forniscono una loro versione: «Le campane ad Aggius non suonano più, e così per la prima volta nella storia del nostro paese per il mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima, non è stato esposto il crocifisso sull'altare maggiore».

Non è dato sapere che cosa farà ora il parroco, che la Nuova Sardegna ha provato a contattare più volte ma senza successo, e nemmeno si può prevedere se, a questo punto, ci sarà un intervento chiarificatore da parte della diocesi. Nel 2013, quando era parroco di Bassacutena, don Filigheddu dimostrò tutta la sua determinazione non volendo celebrare le esequie di un compaesano perché non era stato interpellato tempestivamente dai figli. L'allora vicario della diocesi, don Andrea Raffatellu, gli fece presente che la Chiesa non può rifiutare, senza motivi fondati, di celebrare le esequie. Alla fine, queste vennero sì celebrate, ma da un altro parroco.

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