La Nuova Sardegna

Olbia

Procura di Tempio

Maxi rissa a Porto Cervo: ecco cos’è successo, chi sono tutti gli indagati. C’è anche Tony Effe

di Tiziana Simula
Maxi rissa a Porto Cervo: ecco cos’è successo, chi sono tutti gli indagati. C’è anche Tony Effe

Era accaduto nell’agosto del 2023 al Sopravento

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Porto Cervo Caos e botte altro che “Sesso e samba”. Il trapper romano Tony Effe, pseudonimo di Nicolò Rapisarda, è stato indagato dalla Procura di Tempio, insieme ad altri sette ragazzi, per rissa e danneggiamento per un episodio avvenuto il 18 agosto 2023 nella discoteca Sopravento, a Porto Cervo. Stando alle accuse del pubblico ministero Alessandro Bosco, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, la rissa sarebbe scoppiata in seguito alla decisione del personale della sicurezza di impedire l’ingresso al trapper e a un’altra persona. Il no e l’invito ad allontanarsi dal locale avrebbero scatenato il finimondo: prima i toni accesi e, poi, la maxi rissa tra due gruppi di persone. Quelle che accompagnavano il trapper e quelli della sicurezza. Botte da orbi, caos, danni al locale e alcune persone ferite.

Il trapper romano reduce dal Festival di Sanremo dove ha cantato “Damme ’na mano”, è accusato, insieme ad altre quattro persone, anche di danneggiamento per aver distrutto alcuni bicchieri, infranto la vetrata all’ingresso del locale e danneggiato i pos. Insieme a lui sono indagati Morgan Leonardo Moricca, di Milano, Christian Perozzi, di Roma, Gabriele Ritano, di Olbia, Ermes Paolantonio, di Roma, Claudio Marongiu di Sassari, Lorenzo Mannu, di Castelsardo, e Alex Igho, di Olbia, gli ultimi tre appartenenti alla sicurezza. Il pandemonio che si era scatenato quella notte aveva avuto conseguenze per la discoteca: il prefetto di Sassari aveva, infatti, disposto la chiusura per diversi giorni. Un danno economico e di immagine importante per l’esclusivo locale della famiglia Verona. I gestori si sono rivolti a un legale, l’avvocato Antonello Desini. «La proprietà si riserva ogni azione risarcitoria per gli ingenti danni causati al locale, anche sotto il profilo del suo buon nome e dell’immagine», dice Desini. Tony Effe è difeso dall’avvocata Donatella Cerè. Gli altri indagati sono difesi d’ufficio dagli avvocati Marco Salis e Giuseppe Corda.

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