Droga, web, leggi e processo penale: i pericoli e le tutele dei minori
Sala affollata di studenti all’incontro promosso dalla Fondazione Occorsio e Ordine degli avvocati di Tempio
Olbia Minori da proteggere, da tutelare. Ma anche da responsabilizzare di fronte ai pericoli che possono gravare, con risvolti anche penali, sul loro percorso di crescita. Uno su tutti, la droga, il cui consumo comincia prestissimo, già dalle scuole medie. È uno dei temi che è stato affrontato oggi, 28 marzo, di fronte a una platea affollata e attenta di studenti delle scuole superiori, nel convegno promosso dalla Fondazione Vittorio Occorsio e dall’Ordine degli avvocati di Tempio Pausania, dal titolo “Il minore come soggetto da proteggere - Il buon funzionamento del processo minorile”. Un’occasione importante di riflessione per i numerosi ragazzi e ragazze presenti nella sala dell’UniOlbia, che ha abbracciato l’aspetto della tutela del minore nell’ambito scolastico e normativo, addentrandosi anche in tematiche specifiche come l’uso degli stupefacenti, una vera emergenza.
I lavori, moderati da Marco Bittau, giornalista della Nuova Sardegna, sono stati aperti dal presidente dell’Ordine degli avvocati Carlo Selis e dall’avvocato Antonello Desini, promotore dell’evento organizzato con la Fondazione Occorsio nell’ambito della quinta edizione del progetto “La giustizia adotta la scuola”. La giornalista del Sole 24 Ore, Raffaella Calandra, già portavoce del ministro della Giustizia, collegata da remoto, ha raccontato degli incontri avuti, come cronista, con minori rinchiusi negli istituti penali per aver commesso gravi reati, riportando alla platea un importante spaccato di vita vissuta da quei giovanissimi, con tutte le loro fragilità, ed evidenziando la necessità di una presa in carico complessiva affinché diventino consapevoli delle loro emozioni e dei loro gesti. «È fondamentale e decisivo riportare in loro la speranza», ha detto.
«La vostra tutela è un pilastro della scuola – ha rimarcato il preside del liceo Scientifico Mossa, Gian Luca Corda – Voi date un senso al nostro lavoro. E noi abbiamo il dovere morale e normativo di tutelarvi. Voi siete pietre preziose ma fragili, e questa fragilità dobbiamo prenderla in carico», ha proseguito, illustrando tutte le attività svolte dalla scuola sul fronte della prevenzione, del controllo e dell’intervento in ambito scolastico. A catalizzare l’attenzione degli studenti sono state le parole di Laura Bassani, sostituto procuratore presso la Procura dei minorenni di Sassari. Non passa giorno che sul suo tavolo non arrivino fascicoli che riguardano gli stupefacenti. Agli studenti ha mandato un messaggio molto chiaro: «Assumere droghe non è normale – ha detto -. Non si può normalizzare il consumo della droga perché altrimenti diventano normali anche tutti quei crimini violenti connessi alla tossicodipendenza: furti, rapine, estorsioni, maltrattamenti, magari dei propri genitori, perché per comprare la droga servono soldi». Ha spiegato che si comincia ad assumere stupefacenti già dalle scuole medie, ha parlato della diffusione sempre più ampia di droghe sintetiche e di psicofarmaci, dell’uso del web per acquistare le dosi, delle misure rieducative applicate dalla Procura dei minori e del processo penale.
La mattinata si è chiusa con l’intervento del pedagogista Andrea Mastino che ha illustrato il ruolo dell’Ufficio di servizio sociale per i minorenni di Sassari. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio, in chiave più tecnica, con le relazioni del magistrato Cecilia Angrisano, presidente del tribunale per i minorenni di L’Aquila (“Il minore online. I rischi della rete e le implicazioni penali”), del magistrato Elisa Marras, del tribunale per i minorenni di Sassari (“La centralità dell’udienza preliminare nel processo penale minorile”), e dell’avvocato Nicoletta Mani dell’Ordine forense di Tempio (“Il ruolo dell’avvocato e le particolari connotazioni del diritto di difesa per il minore”).