Il gestore del canile di Padulo replica: «Contro di noi solo accuse false»
Interviene Laura Maggio legale rappresentante della International groupe service, il caso della struttura comunale tiene banco in Consiglio
Tempio Ribatte a tutte le accuse la International groupe service, la società di Viterbo che gestisce il canile comunale di Padulo “La casa di Morgana”, finito al centro di polemiche dopo la segnalazione dei due dipendenti che si stanno occupando dei cani e che lamentavano ritardi nel pagamento degli stipendi e di non avere più notizie da parte dei gestori del rifugio. Accuse che la società ritiene false. Nel frattempo, però, il caso del canile comunale ha varcato la soglia dell’aula consiliare con la presentazione di tre interrogazioni da parte dei gruppi di opposizione. E sull’argomento, oggi 20 maggio, il Consiglio ha discusso a lungo.
La replica Attraverso lo studio legale Cugini Borghese di Roma, la legale rappresentante della società, Laura Maggio, sostiene che il Comune, con cui è stata siglata una convenzione, «è venuto meno nel tempo agli impegni connessi alla gestione della struttura, e ciò ha messo in grave difficoltà finanziaria la società stessa. Nonostante questo – dice –, la società ha fatto fronte, seppure con lievi ritardi, al pagamento degli stipendi, con la sola mancanza del mese di aprile a causa dell’elaborazione in ritardo delle buste paga (circostanza non dipendente dalla società). Anche questo stipendio è stato, comunque, inserito in pagamento». Il gestore rimarca anche «di aver sempre provveduto, a proprie spese, a rifornire la struttura di cibo per gli animali e garantito le cure veterinarie agli stessi», smentendo le affermazioni che siano i dipendenti a farsi carico economicamente di questi incombenti. In merito al fatto che la società sia “sparita” senza farsi più sentire, viene riferito che «la legale rappresentante Laura Maggio, che pure non vive in Sardegna, non ha mai omesso di rispondere ai dipendenti o a coloro che intendevano avere indicazioni sul da farsi».
Non è vero, insomma, che il canile sia in balìa di nessuno e che sia gestito da una società fantasma che non si occupa di risolvere i problemi della struttura. La International groupe service replica anche al fatto che la veterinaria del canile abbia lasciato l’incarico in quanto non pagata. «La scelta della dottoressa è maturata nel pieno del pagamento degli oneri professionali a lei spettanti», sostiene la società. Che chiarisce, infine, che «il canile comunale non è una struttura sanitaria, e che quindi, gli animali rinvenuti per strada non possono essere accolti, se non in violazione delle norme di legge. A tutt’oggi – si precisa ancora – la struttura di Tempio Pausania è perfettamente operante come canile rifugio, e la diffusione della notizia che il canile sia a rischio chiusura è mirata a creare inutili allarmismi, oltre a ledere l’immagine della società».
Il caso in Consiglio Sul fronte comunale, il sindaco Gianni Addis, fa sapere che si sta occupando, e non da ora, della questione del canile di Padulo. Il tema ha tenuto banco anche ieri durante il consiglio comunale. Sono state presentate tre interrogazioni da parte dei gruppi di opposizione. La questione è molto sentita. «Da mesi, attraverso i nostri uffici, stiamo verificando e monitorando la situazione della struttura – dice il sindaco Addis – Anche due giorni fa, c’è stato un sopralluogo e sono emerse una serie di inadempienze da parte del gestore: recinzioni non in buono stato, cinque box occupati da cani di proprietà della società, la struttura che resta incustodita a partire dalle 18, per citarne alcune». Il caso, dunque, è all’attenzione del Comune. «Sulla base delle inadempienze emerse, stiamo valutando se sussistano i presupposti per la rescissione del contratto», rimarca Gianni Addis, ribadendo un’intenzione già manifestata all’indomani della protesta dei dipendenti. Il sindaco precisa, infine, che «non c’è nessuna questione sospesa tra il Comune e il gestore del canile, nessun impegno mancato da parte nostra». (t.s.)